lunedì 11 gennaio 2016

Lo strano caso umano di Dio.



Pare abbia detto, contemplando la Creazione: "Mi sa che ho fatto na'cazzata".

Il problema con Dio penso sia che non ha padre né madre, non ha cugini, zii, affini, non ha nessun parente neanche amici, quindi non ha radici.

Nessuno cui rendere conto, cui ispirarsi. Ha solo figli da mantenere.
Con un background del genere non ci si deve stupire se spesso per i viventi le cose vanno come direbbe un veterenario: alla cazzo di cane.
Certo Dio è uno, ma è anche trino cioè è padre, è figlio, ma non è madre (chissà poi perché) in corrispettivo di questa figura femminile mancante c’è un piccione, detto lo Spirito Santo.
Chi, come me vive in una grande città sa quanto i piccioni siano un vero problema, in particolare per la carrozzeria dell'autovettura, ed è forse in questa triplice natura che si spiegano alcuni suoi comportamenti un po' contraddittori.

Come si è arrivati a conoscere Dio? 

Chi si è immaginato che questo copione senza senso che chiamiamo vita è in realtà scritto da una Entità, e ha addirittura una sceneggiatura precisa? 
Sono stati i Messia, sono loro che hanno fatto conoscere al mondo questo grande scrittore, mica un dilettante da strapazzo che realizza un romanzo così alla buona.  Un vero artista. 
Un professionista serio, anzì serissimo, perché è noto che non ha "sense of humor" e non ride mai. 
Un tipo schivo, quasi invisibile anche se è una presenza autorelovole. Ha uno sguardo acuto visto che è onniscente, è vestito sempre bene (gli dona parecchio l'azzurro) con la barba, l'aureola. 
Di poche parole ma con tutti gli annessi e connessi. 
L'unica cosa che gli manca è il pisello in mezzo alle gambe, ma pare riesca benissimo anche senza a fare figli alla velocità di un sueper coniglio allupatissimo. 
Quindi, a parte questa appendice di volume incrementabile, particolarmente infaffidabile con il passare degli anni, per il resto ha tutto. 
Forse è l'invidia del pene che lo rende a volte così drastico e spietato? Si spiegherebbe la curiosa abitudine di mandare random terremoti e ogni genere di disatro naturale, così a muzzo. Nel tempo libero tempesta di malattie tutti i viventi, pure i neonati e poi non contento ci fa schiattare tutti. 
Non si sa perchè lo fa. Il motivo di questa furia paterna? Magari per noia. Assiso com'è nel gelido spazio siderale ci usa come una sorta di televisione multicalnale, ci guarda costantemente per lenire la sua solitudine, perfetta ma stucchevole. Farsi l'abbonamento a Sky, no? Certamente è un personaggio bizzarro e originale. Unico e contraddittorio. Non si possono giudicare queste sue stranezze, bisogna considerarlo in una prospettiva più ampia, universale direi. 
"Cosa vuoi capirne tu Visir che a malapena riesci a compilare la dichiarazione dei redditi"  penso, conversando come uno schizofrenico con me stesso .

Dio, come sappiamo si è fatto conoscere al mondo grazie ai Messia, perchè Lui con la gente normale con noi barboni insomma, non ci parla. 
Prima delle Rivelazioni la gente nasceva, scopava, rubava e si ammazzava, esattamente come adesso, ma non sapeva di vivere nel peccato. 
Ora invece lo sappiamo e possiamo per fortuna avere i sensi di colpa.

Il più importante di questi annunciatori che sono un po' dei  piazzisti divini,. Il primo della hit parade per noi occidentali è stato Mosè. 
Un inciso prima di sollevare polemiche invidiose e gratuite su questo mestiere.
Quello del Messia è un lavoraccio. Non è mica come fare il geometra al catasto. Il più delle volte butta male, è pieno di rischi. Un esempio? La prematura fine di Gesù, per non parlare del suo insegnante di catechismo: Giovanni il Battista che per non cedere alle lussuriose profferte dell'amante del Re, Erode Antipa, resta senza la testa; Non volendo perderla per quella femmina voluttuosa gli è stata  comunque tagliata. 
Ciò a riprova che la castità è una gran bella virtù, purché praticata con moderazione.
La storia ci racconta che i Messia sono stati  uomini che hanno fatto una carriera breve, e spesso anche poco remunerativa. Sono quasi sempre morti male, ma diciamo che le soddisfazioni con questo incarico si ottengono nel lungo termine, nell'altra vita (?). Quindi massimo rispetto per la loro professione orientata a prepararci al dopo. 
Eh già! Perché non lo sapete? Questo manicomio non finisce qui (credevate eh!) c'è anche il benedetto aldilà, è una storia lunga, anzì infinita. 
Una dimensione ultraterrena di cui nessuno sa un piffero, ma se ne fa un gran parlare come se fosse l'ultima località alla moda visitata per le vacanze. 
Così per occuparsi  dell'aldilà, grazie ai suoi promoter, l'aldiquà va a puttane, ma questi sono dettagli. 
Non è il caso di cavillare, perchè la storia di cui è protagnoista l'umanità, venduta a caro prezzo è a dir poco fantascientifica. 
Qualche sacrificio lo vogliamo fare per tanta fantasmagoria, o no? 
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Il primo messia che ha dato vita alle  tre principali religioni monoteiste (giudaico-cristiana-mussulmana) è stato Mr. Mosè. 

Non traiamo un superficiale giudizio da quello che queste tre religioni hanno combinato e combinano. Dimentichiamoci le centinaia di milioni di morti ammazzati, le persecuzioni, i roghi, le guerre e il fatto innegabile che tutte le religioni hanno creato più problemi di quanti ne abbiano mai risolti. Consideriamo invece magnanimamente la bellezza da dove trae origine questa fiabesca trama che ci chiama tutti a partecipare come attori o più esattamente come comparse, 
Vediamo innanzitutto i protagonisti, e soprattutto il curriculum di Mosè per capire se era un personaggio qualificato.
Bimbo abbandonato dai genitori è adottato dalla figlia sterile di un Faraone egizio, allevato dalla sorella naturale che pare gli facesse da balia con una situazione casalinga al limite dell'incesto. I suoi anni di formazione sono avvolti purtroppo nella nebbia del passato e in circostanze poco chiare. 
In età matura il nostro eroe si rende conto di non avere sbocchi di carriera, perché il posto di Faraone è destinato al suo fratellastro e prova, con qualche conflitto in famiglia a costruirsi una figura professionale autonoma. 
Vole fare -nientepopodimeno- il leader carismatico, e porca zozza paletta ci riesce, ma solo con gli Ebrei che erano nella società dell'epoca, schiavi e senza patrimonio (Da non credere visto quanti soldi hanno oggi ma guarda te come gira il mondo).

Insomma diventa il più figo degli sfigati, e come tutti sappiamo non è stato certo né il primo né l'ultimo che cavalcando il popolo dei reietti riesce a non andare a piedi. 
In ogni caso, prima di conoscere la sua origine ebrea ne aveva combinate di ogni, e stava alla grande nel palazzo reale. 
Come diventa ebreo, puttana miseria, gli arriva una sfiga dopo l'altra. Deve andare in aspettativa forzata come generale egizio e passare un po' di tempo all'estero, perdendo stipendio e benefit acquisiti. Siccome non gli bastano le rogne patite decide di prendersene un'altra per sua libera iniziativa e si sposa mettendo al mondo un figlio.  
"Allora sei de coccio!" verrebbe da pensare con la nostra modesta mente umana.
Invece Mosè pensava: "Ma come, zoccola impestata ladra, incontro la vera fede e guarda che sfortuna mi capita. Ci sarà sicuramente un malinteso" e invece di starsene buonino, si lancia su ordine della Divinità in un nuovo lavoro: diventa un agente provocatore per conto dell'Altissimo. 
Ovviamente all'inizio non se lo fila nessuno, ma niente paura, arriva Dio ad aiutarlo.  E' come nei film Marvel, avete presente quando lo sfigato di turno diventa un supereroe ecco preciso a quello, e vedremo come. 
All'inizio è ovviamente tentennante, ma Dio è un grande persuasore e lo convince. Lo trasforma allora in uno iettatore di proporzioni bibliche (è proprio il caso di dirlo) portando una sfiga dopo l'altra a chiunque gli fa girare le balle, in particolare a quel povero cristo del Faraone che gli aveva fregato il posto fisso. 
Si, proprio quel Ramses II non certo amato dalle maestranze circoncise, ma in ogni caso che non trova una corrispondenza storica (infatti ai tempi di Ramses II Israele era già costituito). Comunque sorvolando sulle interpretazioni archeologiche e rimanendo fedeli al testo dell'Esodo, egli  viene tempestato da una sfortuna dopo l'altra, insieme a tutto il popolo egizio. A parte le emorroidi a grappolo la sfiga non gli fa mancare niente. 
Il meschino arriva al punto da non poter più usare manco le mani, costantemente strette ai coglioni in un gesto apotropaico ma inelegante per un Faraone. Non può manco più lavarsi i denti né tenere lo scacciamosche e il rampino simbolo del suo lignaggio. Viveva certamente nella costante paura superstiziosa ma giustificata di un'altra maledizione. 
Esasperato così lo accontenta: "Mo' ti togli dal cazzo" pare abbia detto, ma il geroglifico che riporta la cronaca degli eventi in quel punto non è del tutto chiaro. 
Lascia raccattare a Mosè i suoi nuovi amici senza prepuzio e: "Iatavvinne". Questo fu il commiato sgarbato del grandissimo figlio di Ra. 
Poi però ci ripensa e tutti sappiamo come questo gli porterà male. "Ma lasciali perdere gli ebrei" pare gli consigliassero i sacerdoti- "quelli più che rogne non danno". Come dargli torto?

Invece Mosè ha finalmente raggiunto il suo scopo.
La prima cosa che fa per il popolo sionista qual'è? 
Porta tutti a fare una bella passeggiata a zonzo per il lungomare mediorientale arido e infuocato, ms dolo per quarant'anni. 
E' vero, una bella passeggiata mette di buon umore, schiarisce le idee, ma quì forse si esagera. 
Quanto doveva essere confuso? 
Anche se presumo che il suo vero problema fosse il senso d'orientamento. 

Altro che Esodo, dovevano chiamarlo INPS, perché è come la pensione, non arriva mai. 
Insomma la "Terra promessa" è e resterà per lui solo una promessa. 
Non la vedrà mai, pensa tu che inculata che si è preso, eppure gli inizi parevano promettenti e le promesse alettanti, se solamente l'Essere Celeste non fosse così procrastinatore. 
Qualcosa è andato storto? Secondo alcuni il rapporto privilegiato instaurato con il Grande Artefice dell'Universo si è trasformato in un matrimonio: fuoco e fiamme all'inizio e poi  solo fumo e cenere.

Come si sono conosciuti questi due?
Mosè incontra Dio (in una sorta di speed date) nel deserto, poteva magari incontrarlo al supermarket nel reparto surgelati, ma allora non erano ancora stati inventati e la gente forse, a quei tempi, si incontrava nel deserto.
Il Vecchio Testamento racconta come andò, anche se le versioni sono leggermente diverse a seconda che si legga “L’Esodo” della tradizione ebraica o il “Deuteronomio” della versione cristiana.

Il nostro Mosè obbedendo ad una voce nella sua mente (perché lui sentiva le voci) salì sul monte Sacro e trovò un cespuglio che bruciava, ma senza consumarsi (già esistevano gli effetti speciali come nei film di Gorge Lucas).
Cosa gli viene in mente di fare? 
Chiede: “Chi sei?”.
Ora, non vorrei sembrare polemico, ma domandare ad un rovo incandescente "chi sei?", solo perché nella testa si sente una voce che ti chiama non mi sembra indicativo di salute mentale o almeno di normalità. 
Va bene, sorvolo su questa cosa se no non si va avanti in questa storia. 
Quindi:

Mosè: “Chi sei?” (timido)
Rovo incandescente tempestato di fiamme: “Io sono colui che è” (con voce cavernosa).

Niente male come risposta, condivisibile, moderna. Cavolo però chiunque 
potrebbe dire: “Io sono quello che sono”, un’affermazione (tautologica) cui non è possibile replicare, ma che in realtà non dice nulla. Diciamo che però come biglietto da visita è strafigo.
Va bene, soprassediamo sulla logica e ritorniamo allo strano incontro.

Mosè: “Cosa vuoi da me?”.
Domanda più che legittima da fare ad un cespuglio in fiamme (Ok, Ok, non insisto).

Lichene eruttante lapilli infuocati: “Sono Dio, tu d’ora in avanti mi chiamerai Yavveh”
Un passo avanti, direi determinante, almeno abbiamo un nome, un indizio, ma le cose si fanno subito complicate.
.
Mosè: “Ah! Vabbè”
Dio: “No Yavveh!”
Mosè: “Vabbè”
Dio: “Yavveh!”
Mosè: “Vabbè”
Dio: “Yavveh!”

L'incomprensione è indicativa di una certa difficoltà da parte di Yavveh alla comunicazione con l'altro, all'ascolto delle problematiche dell'umano. 
E' il limite intrinseco del linguaggio o è proprio che non si capiscono? 
Forse è la prova  di  una “sindrome del figlio unico” senza nessuna figura genitoriale di riferimento cui accennavo nel mio esordio che incide significativamente sulla capacità di relazione.
Comunque, questo tira e molla durò per quaranta giorni e quaranta notti, poi entrambi passarono al punto successivo, forse c’entra Noè, non ricordo bene, perché pioveva molto, un vero diluvio, ma alla fine è sempre la stessa storia che si ripete.
La rivelazione mistica però arriva in questo incontro puntuale come una cartella esattoriale, e Dio dice:
“Tu non avrai altro Dio all'infuori di me” (lievemente spazientito) chiudendo così la bocca a qualunque polemica e pretesa.
“Ecchecaz! Ci siamo appena incontrati”, avrà pensato Mosè, “già scattano le pretese”. Il rapporto diventa infatti immediatamente monogamico.
Manco una cenetta, un happy hours, un caffè per conoscersi e zacchete! Mosè si ritrova inguaiato. 
Dio sopra, lui sotto.
Il povero Messia però in quel frangente non dice più nulla, forte dell’incomunicabilità, e dell'umidità precedente, rinuncia subito e lascia parlare solo il cespuglio. 
Come del resto l'uomo con la donna che diciamo per "relazionarsi " con il "cespuglio" deve stare muto. 
Mi sono sempre domandato cosa spinga un maschio verso quella  barbara usanza socialmente accettata di castrazione volontaria chiamata matrimonio? 
Questa domanda però è fuori tema.
 
Tornando alla rivelazione...
Dio “ Ti darò dieci comandamenti che porterai al tuo popolo, e diverrà il popolo eletto e farete schiattare d'invidia tutti gli arabi e comanderete pure gli americani. Finché farete quello che dico Io andrà alla grande. Altrimenti so'cazzi”.
Insomma il succo del discorso è sempre quello, ubbidisci o ti tempesto di sfiga divina. Alla faccia del libero arbitrio.
Si è passati da un Faraone che era un Dio vivente, al quale Mosè poteva almeno rivolgersi (in fondo erano parenti) e si trova subito un altro padrone che per certi versi è anche peggio. Un essere invisibile, assenteista (compare quando gli pare) mai filato sino ad allora, e sordo a qualunque domanda. 

Un’Entità che appena amata comincia subito a comandare (praticamente una moglie direbbe un misogino), dimostrando col tempo (perché il carattere di Dio si vede con il tempo) un ego smisurato, vendicativo e con "nuance" di onnipotenza, un carattere forte ma dispotico. Sono tutti comportamenti privi di quella maturità che uno si aspetterebbe da un essere eterno e perfetto.
Si è vero, mi si dirà,  eravamo agli albori della razza umana e anche Dio come si dice “si stava facendo le ossa” ma non è che adesso le cose sono migliorate molto. Vabbè, Yaveh.

Però, mi viene da pensare che se c’è un popolo che è stato sempre sfigato sono proprio gli ebrei.
Diciamo che ultimamente si stanno tirando su con i palestinesi ma non è che fanno chissà cosa, loro con i carri armati quelli con le fionde, è facile così fare i fighi.
Poveretti bisogna anche capirli, non hanno mai avuto una terra, le hanno prese sempre da tutti. Nelle barzellette ci fanno sempre la figura dei rabbini. Mezzo mondo non li può vedere, l'altra metà li vuol far fuori, figurati se non erano il popolo eletto che gli capitava!
Qualcuno dice che un po’ se le sono anche andate a cercare. Non si sono mai veramente integrati, con questa storia che loro sono i preferiti da Dio, e la mania per i soldi, però questa è un’altra storia,  i soliti luoghi comuni.
Meglio tornare alle tavole della Legge che mi sembrano, a voler essere buoni, un pochino contraddittorie.

Il buon Mosè prende così carta, penna e calamaio e comincia a scrivere.

I Dieci Comandamenti (wrooouum, rombo di tuono)

1° Io sono il Signore Dio tuo (è questo si era già capito).
2° Non nominare il nome di Dio invano (con i fraintesi che ci sono stati da subito si capisce il perché).
3° Ricordati di santificare le feste (e chi se ne scorda, non si vede l’ora dopo una settimana di lavoro di riposarsi in santa pace).
Ora, però viene il bello.
4° Onora il padre e la madre
Certo ma detto da uno che non li ha pare strano. Mi domando dobbiamo onorare i genitori, proprio tutti? Anche quelli che si vendono i figli, che li picchiano, li stuprano, che li condizionano con delle assurdità che gli rovineranno la vita? E poi gli psicoanalisti che fanno? 
Queste domande non sono state poste dal buon Mosè che non discuteva con il rovo, prendeva appunti e basta, senza commenti a latere.

5° (questo è forte) Non uccidere. Vero, questo è un crimine abietto, ma se per esempio mi trovo legato con una mano ad un termosifone e a pochi metri da me un pazzo sta per schiacciare il tasto “finedelmondo”, attivando tutte le bombe atomiche dell’arsenale mondiale e ucciderà tutta l’umanità ed io ho a disposizione una pistola e posso fermarlo solo sparandogli in testa (il suo dito è già sul bottone “strart”) che faccio? Gli sparo o non gli sparo?
Meglio che lasciamo perdere questa ipotesi assai improbabile. Allora parliamo degli animali. Li mangio?
Perché "non uccidere" significa "non distruggere la vita", e anche una mucca è viva, ma è viva anche una pianta e allora che faccio non mangio più? Ok ora che siamo tutti a dieta passiamo avanti.

6° Non commettere atti impuri. Quali sono? Mettersi le dita nel naso? Fare su e giù con una bella ragazza? Grattarsi il sedere? Impuri per chi? Dove? Quando?
Insomma se abbiamo delle regole sensate che siano chiare, univoche, condivise magari ci proviamo a rispettarle. Non credete? In ogni paese invece la morale cambia, quello che in un luogo è una virtù in altro è una schifezza. L'unica certezza sembra essere il dubbio. Passiamo con plastica agilità al prossimo fiabesco precetto.

7° Non rendere falsa testimonianza. Questo è giusto! Ma mi domando: anche al fisco iniquo? Alla suocera malefica? Al giudice corrotto o prevenuto? Anche se le leggi non le ho fatte io e qualche altro le ha scelte per me? Se una legge è sbagliata o se un sistema giudiziario è distorto devo essere sincero? E se sono minacciato da un criminale, da un clan mafioso, posso dire il falso o devo farmi fare a pezzi?
Alla Tim posso mentire o devo sempre rispondere sinceramente ai loro sondaggi?

8° Non rubare. Ohibò! Questa è ancora più  forte. Sono 40.000 anni che l’uomo esiste grazie ad una struttura organizzata su questo manicomio di pianeta e si sono già spartiti tutto prima.
Si sono presi la terra, ci hanno messo una bella bandiera colorata e il filo spinato, hanno detto: E’ MIA! E nessuno gli può dire più un cazzo. 
Si sono inventati le eredità e tu non puoi avere più nulla.
Il trisavolo ha recintato un appezzamento e si è messo di guardia con la carabina ed ora è tutto del bisnipote: che minchia vuoi tu!
Rubare non si può, dicono, ma allora le tasse? Gli stipendi dei parlamentari? Le buonuscita milionarie degli amministratori delegati delle aziende fatte fallire proprio da loro? 
Insomma se mandi in bancarotta una multinazionale è un’operazione di alta finanza, se una banca truffa i risparmiatori consigliandoli di comprare bond argentini è una fluttuazione del mercato instabile, se ti portano via la casa aumentandoti il tasso di interesse del mutuo con percentuali da usuraio va bene, ma se i soldi li prendo io ad una banca è un furto.
I ricchi possono rubare, ma i poveri no, questa è la cruda realtà. 
E' fantastico che l'80% della ricchezza mondiale è in mano a quindici famiglie, ma nessuno trova niente da ridire in questa sproporzione. 
Questi detentori del "quasi tutto" vivono però tranquilli, perché  sanno che possono sempre assoldare dei poveri per far fuori gli altri poveri che vogliono cambiare il loro infausto destino già segnato. 
Hanno inventato il "diritto" che però funziona solo per loro. 
Hanno creato la polizia che è celere ed efficiente solo quando sono toccati i loro interessi. 
Ai morti di fame l'unica cosa che elargiscono i tutori dell'ordine sono le manganellate, se facessero veramente il loro lavoro questi "tutori della legge" dovrebbero cominciare ad arrestarsi tra loro. 

Hanno fatto i monopoli, i cartelli, le lobby, i pedaggi, le nazioni con i confini, le televisioni private pagate da tutti, i partiti.
Insomma, si sono accaparrati tutto prima, e quando nasci l’hai già in quel posto, c’è sempre qualcuno che avanza un diritto prima di te.
Puoi provare a comprare un oggetto da un altro morto di fame come te, ma il prezzo chi lo stabilisce? Il mercato naturalmente, ma non il mercato sotto casa ma quello economico che non si capisce dove sia e come mai fa aumentare tutto senza dare spiegazioni logiche. 

Tutto deve aumentare, sempre, non si torna mai ai prezzi di prima, ma perchè? 
Nessuno trova strano che la cosiddetta "svalutazione" è spesata dal potere d'acquisto dei lavoratori e non grava sulla speculazione del capitale detenuto dai ricchi.  Cioè i poveri che hanno poco denaro nel tempo vale sempre meno; I ricchi che hanno invece tanto capitale nel tempo ne hanno sempre di più. Questo non è rubare? 

Originale, ma nessuno se ne accorge? 
Coì nasciamo tutti nudi, ma alcuni (molti) sono più nudi e lo divengono maggiormente ogni anno, e come mai? 
Perché si è sempre fatto così e i risultati sono sotto gli occhi di tutti,  forse è per questo che nessuno o quasi se ne accorge.

Bene, passiamo alla sfera privata, magari va meglio.

9° Non desiderare la donna di altri; Come se la donna fosse una proprietà, un camper. Per il rovo incandescente la donna è un camper. Casomai un uomo la donna d’altri la vuole trombare (se è carina) non desiderare, ma poi se a desiderarti è la donna? Cioè la donna può desiderare l’uomo, ma l’uomo no? Qui si fa discriminazione sessista.

10° Non desiderare la cosa di altri. Pronto? Ma come? prima si accaparrano tutto. Nasco in questo mondo di letame è sono già gravato da un debito nazionale grosso come un bubbone, ci sono vincoli, prelazioni, brevetti su ogni cosa creata, aree private, pedaggi anche per transitare nella tua stessa città e non posso manco desiderare una vita migliore? 

Tempestano ogni comunicazione di pubblicità, il 90% delle cose che un uomo possiede sono solo esibizione del proprio status sociale, del proprio benessere accumulato e poi non devo desiderare? Allora, perchè tutto è messo in mostra?
Se una persona vivesse sobriamente non sarebbe oggetto di desiderio.
Poi scusate chi già possiede un oggetto (il cosiddetto proprietario) prima, prima di diventarne padrone, non l’ha desiderato?
E non era di qualcun'altro? Quanti di voi trovano per strada qualche cosa che non è di nessuno? Nessuno, appunto.
Allora che cosa facciamo? Sino al 57 D.C. potevi desiderare dopo no?
Le cose comunque appartengono sempre a qualcun'altro, perchè non le devo desiderare se ogni cosa in questa società è una seduzione? 
L'economia mondiale su cosa si fonda se non sul desiderio? 
Se veramente è un peccato il Papa non dovrebbe fare comunella con i cosiddetti grandi imprenditori. Senza parlare dello I.O.R. e del patrimonio immobiliare del Vaticano.
Ma la Chiesa desidera "solo" la tua anima, si dirà, la sua ricchezza è solo accidentale. Ma qualcuno ci crede a questa barzelletta?
L'anima, poi è mia, perchè la volete?
Vi pigliate già l'ottopermille, non pagate un euro di tasse, non producete niente e volete anche la mia anima? 
Proporrei uno scambio rivelatore delle loro vere intenzioni: vi do l'anima e voi mi date indietro  i soldi. Alzi la mano chi crede che questi prelati accetteranno?  
Basta guardare quanta gente tra le loro fila vive benissimo anche senza.
Forse sbaglio ed è solo, quando conosci i Comandamenti che diventano validi? 
Una sorta di partita I.V.A. che come l'apri sei già contemporaneamente fottuto.
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Vorrei saperlo giusto per capire da che parte mi devo mettere con il culo a ponte in questo gran casino...
Zap!

Visir è finalmente incenerito da un fulmine, nonostante la giornata sia tersa e soleggiata, interrompendo il parto continuo di articoli senza capo né coda e pure blasfemi.



"Oh! Signur", Pare abbia detto il meschino, paraculo e selvatico prima di annichilirsi in un mucchietto di polvere fumante. 
Secondo fonti apocrife ma affidabili invece le sue ultime maschie parole sono state: "MaPorco..." 
Vabbè tanto alla fine è lo stesso.