martedì 2 aprile 2019

Vita e altre stronzate


Siamo sempre chiamati a conciliare un paradosso. 

L'inutilità e l'insensatezza dell'esistere e il senso che dobbiamo dargli perché esso acquisti significato e dunque piacere, anche se a volte questo piacere si presenta sotto le mentite spoglie della sofferenza.


Da un lato l'angusta prigione dei desideri, dall'altro la desertica desolazione della mancanza di passioni; Nel mezzo l'essere umano che caracolla tra questi due inferni/paradisi che coesistono nel medesimo luogo.


Già l'Uomo! Quest'uomo così affollatamente solo; percorre il corridoio degli anni, verso la sua fine certa come fosse un'eternità, ma è un'eternità tanto breve. 

Costantemente risospinto verso il timore di morire e anche verso il ben peggiore terrore di vivere. 
Per conoscere il futuro basterà guardare al passato, perché quando ti spingi per afferrare il domani lo trovi già alle tue spalle. 

Non ci sono risposte, non c'è senso, non Dio e non anima?  
Non tempo? Certamente Vita, essa è sempre giovane, perché senza memoria. 
E' un fanciullo guerriero l'Esistenza, la sua battaglia è però una danza sullo sfondo di una Natura piena di grazia e meraviglia, ed bello così.

Esiste solo la libertà, la libertà di vivere questa esperienza con un riconoscente sorriso. 

Questo è per me fottutamene vivere.