lunedì 26 luglio 2021

Analisi C

Alle conferenze stampa del Governo, tramite i suoi rappresentanti, i giornalisti non solo devono avere il green pass, ma devono fare anche il tampone-test.

Allora se il green pass non è garanzia di salute, perché utilizzarlo?

Infatti, quando si tratta della "loro" salute le regole cambiano.

Addirittura il green pass favorisce la diffusione del virus, perché una falsa certezza di salute è più pericolosa della malattia.
A prova di questa affermazione in Olanda ai concerti è obbligatorio il green pass, risultato: 1.600 contagiati.
Perché non si investe in un test rapido non invasivo? Avrebbe maggiore garanzia ed efficacia.
Devi prendere l'aereo?
Così come ti fanno il test antidroga immediato con un cerotto, potrebbero creare un test C simile, semplice e veloce.
Non credo che sia impossibile da realizzarlo a costi modesti.
Lo fai il giorno prima, poi senza file, come fai il check-in, esegui ancora un altro test sulla pelle con un cerotto, altrimenti in un altro modo, e se tutto va bene, parti.
Se un soggetto risulta positivo dovrà andare immediatamente in isolamento.
Gli asintomatici sono secondo me una cazzata, poiché la malattia si evidenzia dai sintomi.
I cosiddetti "asintomatici" non sono altro che persone che hanno contratto il virus e ne sono guarite, magari senza neanche accorgersene. Tracce del virus sono presenti nell'asintomatico, ma non sono più attive. E' la risposta più logica.
Se invece una persona risulta negativa al test non contagerà nessuno, perché limitarne la mobilità, il lavoro, le relazioni umane?
Idem al ritorno.
Al Cinema, in palestra, ai concerti, ecc. ecc.
Un test valido per un giorno, basterebbe metterlo in una bustina sigillata con la data impressa, insomma i modi si trovano.
Ipotizzando il costo di un euro a test, con trenta euro al mese avremmo la possibilità di tornare a vivere normalmente, e favoriremmo un controllo reale sulla diffusione che è l'unica soluzione al contagio.
Costerebbe meno delle vaccinazioni, delle certificazioni e dei tamponi nasali o sierologici messi assieme.
Certamente sarebbe molto più efficace, pratico e immediato.
Lo ripeto non esiste ancora che io sappia, ma se non lo cercano non lo troveranno mai.
Esiste un test salivare a circa sei euro con esito immediato, che su scala nazionale il suo costo, credo, diminuirebbe sensibilmente. Sempre che ne sia comprovata l'efficacia.

Fra un paio di mesi si avranno ben cinque cure efficaci, infatti terminerà la sperimentazione di alcune terapie che hanno dato ottimi risultati, in particolare la cura monoclonale. Cure senza rischi mortali oltre la norma, infatti ogni virus può essere mortale, nel senso che ci sono percentuali infauste modeste, ma ineliminabili per qualunque malattia. Sebbene la cura con il sangue immune, trascurata, risulti essere già disponibile, efficace e tra l'altro economica.
I sieri inoculati come vaccini purtroppo compromettono il sistema immunitario per un tempo non quantificato e che potrebbe diventare definitivo per chi ne ha fatto uso, senza contare il rischio genetico che è evidenziato dagli ultimi studi ovvero che l'RNA utilizzato nel cosiddetto vaccino poi si radica nel DNA coinvolgendo così anche le generazioni future.

In alcuni paesi si sono viste soluzioni sorprendenti, ma con applicazioni diverse da quelle europee (non si è fatto esattamente la medesima cosa, perché i test non erano ancora disponibili, ma grazie al confinamento e adottando ospedali dedicati cioè non mischiando pazienti infettati e malati normali).
In Vietnam non vi è stata diffusione del virus (34 casi totali in due anni). Quello Stato ha adottato procedure che ci dicono drastiche, ma di sicuro effetto. Alcune persone sostengono che non sono applicabili in Europa. Non ho idea su quali basi formino un'ipotesi del genere, quando in realtà le limitazioni alla vita ordinaria ci sono state e sono state rispettate.
Ad ogni modo Il principio vincente in caso di epidemia è un rapido e sicuro monitoraggio di tutti i soggetti esposti e quelli a rischio con test rapidi e di pronta disponibilità; Successivamente si procede all'individuazione degli infetti e al loro isolamento.
Infine, cure efficaci per i malati infettati per ridurre l'impatto negativo di perdite.
Mantenendo l'isolamento dei contagiati con un reale confinamento; Non come si è fatto sino a d'ora cioè con reparti C all'interno degli Ospedali che è una vera follia.
Andava dedicato un solo Ospedale per area metropolitana per il ricovero dei contagiati.
Mettere nella medisima struttura malati con patologie usuali e quelli infetti da virus C è sicura condanna a morte per i malati non ancora contagiati, perché già debilitati.
Curiosamente si constata che un'apparente decisione insensata coincide con l'interesse per i finanziamenti stanziati per il ricovero degli infetti. Per l'Ospedale risulta un ottimo affare avere un reparto C, infatti per ogni paziente infetto sono erogate le spese per le cure.
Il calcolo della spesa è stato fatto in maniera indiretta dall'Alta scuola di Economia e Management dell'Università Cattolica che (cito) "Annotando il numero complessivo dei ricoveri, la percentuale di ricoveri registrati per ogni singola voce della tabella dei ricoverati e il costo di ogni singolo trattamento, il rapporto conclude che lo Stato spende 1.425 euro al giorno per ogni singolo ricovero in terapia intensiva, 8.476 euro a paziente per i ricoveri ordinari da Covid-19 (considerando una degenza media di 12 giorni, si tratterebbe di 706 euro al giorno".
E il rischio di contagio per gli altri pazienti ricoverati per altre patologie?
Ma sono isolati! Si dirà.
Eh! già perché all'aria condizionata non ci ha pensato nessuno?
Al personale medico e sanitario che va avanti e indietro?
Alla mensa e al cibo preparato?
Ai bagni , al personale delle pulizia, alle lenzuola e al materiale di uso comune?
Avete presente com'è un Ospedale? Ecco.
Se si facesse il computo dei decessi causati dallo spostamento scomposto delle risorse mediche a causa del panico con cui si è gestita questa emergenza sanitaria, unitamente alla mancanza di cure di cui molti pazienti sono stati vittima, ebbene il numero dei reali decessi a causa di C credo sarebbe sorprendente apprendere che in molti casi: la soluzione è stata peggio del problema.
Infatti è risaputo che C risulta fortemente mortale solo in presenza di concause cioè in soggetti con altre patologie.
In una persona sana la percentuale di rischio di decesso per virus C è al di sotto del 1%, meno di quanto rischia con gli effetti collaterali (ancora non completamente conosciuti) dei vaccini creati per contrastarlo, considerando che debellare il virus con gli attuali sieri incompleti non è possibile. Incompleti perché non forniscono una totale copertura al virus.
Ecco che a pensar male si nota che si è sfoltito il numero dei vecchi, dei malati, dei poveri, a fronte di un business miliardario per l'industria farmaceutica e per alcune branche dell'economia.
Le strategie sino ad ora adottate in Europa sono state apparentemente ragionevoli ma scientificamente assurde, e contro le regole già note che sono nel prontuario operativo in caso di epidemia ad alto rischio. Una situazione che è equiparata a quella in caso di contagio dovuta a un'arma batteriologica o virale localizzata.
Sono norme operative militari:
Per prima cosa c'è ovviamente l'individuazione del virus.
Le armi batteriologiche o virali sono quasi tutte note, grazie allo spionaggio.
Nel caso non lo siano la base su cui si sperimenta un nuovo patogeno è la conoscenza del patogeno stesso.
Tutti i virus prima del loro sviluppo militare sono mappati geneticamente e ne viene studiato un vaccino.
Non sono cretini quelli che li fanno.

Ritornando alle azioni che andrebbero compiute, la seconda cosa da fare è il massimo controllo dei primi esposti al rischio.
Successivamente esteso ai soggetti con maggiore probabilità di contagio, sino ad estenderlo ulteriormente alla popolazione più prossima al focolaio localizzato.
Così facendo si riduce l'espansione virale tramite una drastica riduzione tempestiva degli spostamenti delle persone.
In un tempo ancora successivo si ha l'estensione a tutta la popolazione di eventuali test o delle regole di profilassi, in quanto è impossibile o molto difficile fermare la diffusione di un virus, ma è possibile rallentarla.
Terza fase: Isolare i contagiati in maniera completa.
Evitare dunque ogni commistione con malati di diverso tipo per non aggravare le perdite.
Quarto. Sottoporre gli infetti a cure dedicate ed efficaci generalmente già messe a punto se si conosce la natura del virus.
Quinto. In caso non se ne conoscano gli effetti e la pericolosità sulla popolazione, si farà sperimentazione diretta sui contagiati se purtroppo non si dispone già della cura.
Sesto. Ufficiali, medici militari e staff governativo sono messi al sicuro per mantenere un'efficace linea di comando.
Settimo. Il personale militare dotato di apparati per guerra batteriologica e virale sono gli unici autorizzati a rendere operative le norme.
Ottavo. In subordine si dota di simili attrezzature e protezioni il personale medico civile.
Nono. Mantenere massimo stato di allerta sino a riduzione accettabile della minaccia e del suo rischio.
L'unica cosa che ha fatto lo Stato Maggiore, invece di difendere la Patria, si è messo supino, obbediente al Governo e non obbedendo al giuramento fatto alla Nazione che non è il Governo, ma il popolo italiano; Questo discernimento non è consentito alle forze militari, ma in caso d'emergenza esse hanno il potere decisionale conferito dal Governo e non "lavorano" per il Governo. Sono cose molto diverse. Lo Stato Maggiore è scattato invece sull'attenti alle regole di mercato che si sono comprate la politica.
Ha messo un Alpino a consegnare vaccini come fosse un pony express con la piuma sul casco. Che squallore.
La cosa importante da comprendere è che da un punto di vista sanitario, una grave epidemia è come detto equiparabile a un'attacco con arma batteriologica localizzato cioè non diffuso simultaneamente sul territorio nazionale (che è lo scenario più apocalittico) che può avvenire con sistemi diversi.
Le analisi e i modelli previsionali sono noti, le azioni da compiere già disponibili, vanno solo messe in essere.
Perché non si sono usati questi modelli analitici?
Se avessi una risposta a questa domanda, probabilmente non camperei sino a domani.
Ribadisco che sono semplici e chiare disposizioni già note e non sono affatto segrete, in quanto le norme generali ormai sono di dominio pubblico, cioè non più riservate, ma solamente le norme operative lo sono, in particolare in caso di attacco d'arma batteriologica nemica, oppure nel caso di un evento virale ad alta pericolosità o per la fuoriuscita incontrollata di un arma batteriologica dai laboratori o dove queste armi sono stoccate.
Questi moduli tattici nel caso di C sono stati tutti disattesi.
Non ci vuole uno scienziato per capirlo.
I casi precedenti ci sono stati (SARS Ebola e altri) , le strategie efficaci erano a disposizione e già comprovate, mentre i modi applicativi si trovano man mano in base alla minaccia e lo sviluppo del virus.
Come ribadito più volte questi dati erano già conosciutii, i modelli previsionali già preparati dagli analisti militari, che sono dei personaggi veramente pittoreschi in quanto elevano la paranoia allo stato dell'arte, ma pensando sempre al peggio spesso ci azzeccano.
Alla fine poteva essere una mera applicazione di procedure ben note senza bisogno del bailame che ha fatto da contorno alla situazione passata e attuale.

Non si capisce perché allora è stata disattesa la norma se qualcuno non ci voleva speculare.

I fatti curiosi e le coincidenze strane si contano a decine. Ovviamente è un commento ironico, perché nel caso degli eventi sociali, politici, economici e in generale nella storia dell'umanità: le coincidenze non esistono.
Il responsabile è accertato.
Il virus è stato creato in laboratorio da un coronavirus influenzale ibridato con una sequenza genetica del virus HIV.
Il premio Nobel per la medicina che lo ha dichiarato è stato però trattato come un cretino.
Curiosamente le sue previsioni si sono correttamente avverate in tempi e modi sorprendenti, dimostrando una straordinaria lungimiranza e acume per uno scienziato insignito del più altro premio della scienza, ma divenuto improvvisamente un'idiota.
Le caratteristiche peculiari del virus sono la capacità mutagena che invalida in parte l'azione di un vaccino, la rapidità di diffusione e una certa pericolosità con incidenza mortale al di sotto del 1% in soggetti sani e dal 3 al 10% a secondo dello stato di salute compromesso da altre patologie dei soggetti contagiati.
Una percentuale infausta che scende drasticamente se le cure eseguite sono opportune.
E' evidente che molte metodiche di cura adottate sono state fallimentari.
Quelle più efficaci usate con parsimonia.
Luogo d'origine del virus?
Laboratorio Studio armi chimiche, virali e batteriologiche di Wuhan in Cina. Ora, già questo pone dei seri dubbi. Wuhan si trova in corrispondenza del più grande nodo ferroviario cinese con milioni di persone in transito, particolarmente durante il Tet cioè il capodanno cinese a febbraio 2020, il momento in cui si sono presumibilmente avuti i primi casi endemici.
Note dei servizi però davano notizia già a novembre 2019 di alcuni casi riscontrati nella medesima città.
Pare così che le lancette dell'orologio siano da spostare indietro di quasi tre mesi rispetto alle notizie diffuse e alle prime contromisure adottate con ritardo particolarmente in Europa.
Se c'è poi una cosa certa è la propensione dei cinesi alla riservatezza, in particolare sui loro segreti. L'estrema attenzione da parte del paese del Dragone sulla sicurezza.
Ebbene in un paese come la Cina dove tutto è controllato e non esiste neppure Internet, se non quello cinese, ecco che un laboratorio ad alta pericolosità è posto in una delle dittà più densamente popolate e traffficate. Il colmo si raggiunge enll'apprendere che tale laboratorio militare è condiviso con l''OMS cioè l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
C'è qualcuno che può crederlo?
In tutto il mondo la diffusione è stata inarrestabile, tranne in Cina che è rimasta confinata in quella provincia. Certamente una provincia grande come l'Italia ma sempre una provincia rispetto all'immensa Cina.
Sorvolo sui filmati che dovrebbero testimoniare la presunta diffusione volontaria del virus da parte del personale del laboratorio.
E' poco credibile che un bioterrorista diffonda il virus dove vive e senza un vaccino a disposizione per se e per i suoi, senza poi che indagini approfondite rivelino a chi e a quale organizzazione faccia capo. L'arma batteriologica non è adatta a quello che viene definito "terrorismo" semplicemente perché non è controllabile e dunque non indirizzabile verso un obiettivo specifico. Una strage generalizzata non porta nessun vantaggio politico né sostegno o seguito, dunque perché eseguirla?
La cosa veramente buffa è invece che queste "azioni" sono pianificate con largo anticipo, infatti il laboratorio in questione era stato segnalato dalla rivista "Nature" come installazione pericolosa già nel 2007.
Cioè (questo è veramente comico) abbiamo a che fare con un laboratorio segreto contenente virus pericolosissimi e letali, ma di cui tutti sanno l'ubicazione.
Per di più posto vicino al mercato del pesce di una città tra le più grandi della Cina, senza che questo desti la minima preoccupazione all'Intelligence militare cinese.
Sarebbe come mettere una base missilistica armata con testate nucleari nel parcheggio di un Mac Donald's lungo la tangenziale milanese e far finta di niente.
Pare proprio una favola se non una barzelletta.

Nessuna richiesta di risarcimento è stata presentata alla Repubblica Popolare Cinese e questo, più di ogni altra cosa, dice con cosa abbiamo a che fare.

La diffusione negli USA non era ancora avvenuta, quando il Presidente Trump, ancora in carica, autorizzò l'invio di trentamila militari americani in Germania, Belgio e Olanda per fantomatiche manovre NATO. Curiosamente poco dopo il rientro in patria dei militari impegnati in quelle manovre si ebbe il dilagare dell'infezione negli Stati Uniti.
Ma guarda che disdetta!
L'ipotesi "complottista" non mi appartiene, sebbene quanto scritto possa apparire tale, semplicemente perché questo mondo civilizzato è espressione della volontà economica che domina l'essere umano. Quindi il motto latino "cui prodest, scelus, is fecit" cioè più brevemente "A chi giova?" è sempre e comunque valido.
Lo sfruttamento per un vantaggio nel breve termine, a prescindere da qualunque saggezza o lungimiranza è un dato antropologico integrato profondamente nell'uomo e anche purtroppo incontrovertibile.
Appena c'è da arraffare qualcosa l'essere umano perde di vista tutto quello che ne consegue, in quanto è accecato dal guadagno immediato.
Anche l'omologazione delle decisioni nel mondo e le scelte molto simili adottate dei leader politici è espressione di questa realtà; Nei pochi paesi al di fuori dall'economia globale le strategie sono state diverse e anche più efficaci.
Evito inoltre di considerare questo attuale come un beta-test a preparazione di una ben più grande "operazione Omega", non perché non possa accadere, ma solo perché svilirebbe il senso di questa riflessione, alimentando lo scetticismo nei confronti di queste informazioni.
In ogni caso non mi interessa convincere nessuno, piuttosto cambiare idea sarebbe auspicabile.
In un'ottica trascendente completamente personale, devo aggiungere che è per me evidente il cambiamento di stato di coscienza umana, un cambiamento verso forse una maggiore consapevolezza innescata, per via della natura umana, dalla sofferenza e dalla paura.
Senza questi due maestri nelle persone non si sviluppa la necessità che, per il modesto grado di evoluzione dell'essere umano attuale, risulta essere ancora la spinta dinamica più efficace.
L'uomo si muove per necessità e vantaggio, altrimenti resta fermo come la rocca di Gibilterra.
Questi comunque sono eventi ancora lontani dal divenire e non influenzabili dalla volontà del singolo né, semmai l'avrà, dalla volontà della massa.

Tralascio con una nota di disgusto, la farsa cui ho assistito in Italia fra scandali di ogni tipo, bustarelle, e chi più ne ha ne mette, del peggio del peggio, tra ruberie e inefficienza. Fucilare alla schiena questi miserabili autori di un tale sciacallaggio sarebbe un atto fin troppo pietoso.
La mia personale opinione è che niente di quello che è accaduto è stato casuale se non in marginali effetti collaterali.
Resta il fatto incontestabile che la ricchezza mondiale detenuta in massima parte da 2.300 persone, le più ricche al mondo (che chiamarle esseri umani è già un azzardo) è (stimata da Forbes) aumentata del 30% a fronte della povertà generalizzata ormai sotto gli occhi di tutti.
Occhi che comunque restano chiusi.
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