martedì 4 maggio 2021

Papaveri senza papere


Dal papavero si produce l'oppio e i suoi derivati: Morfina, Laudano, Codeina  e altri; Questi prodotti non sono e non furono una prerogativa edonistica dell'aristocrazia orentale e di molte rock-star in tempi recenti, ma realizzarono un salto epocale per la chirurgia del 800'. 

Prima di loro non esistevano gli anestetici, a parte il cloridrato di cocaina, ma che avevano costi e risultati meno convenienti. Prima degli anestetici oppioidi molti pazienti morivano d'infarto già durante un'operazione a causa del dolore, e l'abilità di un chirurgo si misurava, agli inizi del XIX secolo, con la velocità con cui operava oppure amputava un arto. 

Vi fu perfino una guerra, la cosiddetta guerra dell'oppio, svoltasi in due fasi che devastò la Cina e costituì successivamente il protettorato inglese a Hong Kong per garantire alle potenze europee la materia prima da cui estrarre la morfina, che sarebbe servita ai feriti per le guerre mondiali ancora da combattere. La produzione di oppio venne diversificata in altre aree dalla Compagnia delle Indie Orientali, coinvolgendo il Golfo del Bengala estendendosi sino in Birmania e innondando successivamente la Cina con un prodotto a più basso costo.

Il produttore principare di Oppio (90%) non è però il sud est asiatico né l'India, ma l'Afganistan e questo se non proprio spiega, almeno indica il motivo dell'interesse delle grandi potenze per una nazione che non ha nulla d'altro da offrire a parte capre e sassi. 

L'Eroina, anch'essa derivata dal medesimo componente estratto dal Papavero fu creata dalla Bayer tedesca, tra l'altro dallo stesso ricercatore che inventò la più innocente Aspirina, e fu considerata (L'Eroina) per molti anni un ottimo sedativo sino a che se ne compresero i terribili effetti collaterali, ancora peggiori e più devastanti della Morfina, dovuti alla forte dipendenza e alle crisi d'astinenza. Si racconta, ma non ho idea se sia vero, che il suo nome fu ideato perché si riteneva fosse una sorta di panacea per i dolori e rendeva "eroici" i sofferenti, anestetizzandoli. Quelli che ne facevano e ne fanno abuso in realtà non furono né sono affatto "eroici". 

Le guerre e le droghe hanno sempre avuto uno strano e scellerato connubio. 

Anche nella guerra del Vietnam (guerra di liberazione americana così la chiamano i vietnamiti) i soldati USA erano manipolati, grazie proprio all'uso dell'eroina che gli era somministrata fino a renderli tossicodipendenti e poi,  ceduta ad ogni missione, certamente non se ne parla, ma fu così che andarono le cose. 

E' il modo, poco epico, in cui si manda la gente al macello e a diventare essi stessi dei macellai. Senza questi espedienti si rischierebbe una rivolta. Molti non sanno che durante un conflitto circa un terzo dei soldati al fronte impazzisce. Senza droga le grandi battaglie non si compiono. 

Non stupisce allora che quei buoni soldati americani, difensori della libertà, commisero atti scellerati e violenze ingiustificate di ogni sorta, omicidi efferati spesso ai danni delle popolazioni inermi, bambini trucidati e donne, prima violentate e poi uccise, senza il minimo scrupolo. La guerra è sempre stata così, non solo sorda malvagità, ma piuttosto spietata realtà sulla natura umana che affiora quando nessuno la guarda e quando non ci sono più leggi o morale a frenarla. Già nel secondo conflitto mondiale si usarono i farmaci psicoattivi, da entrambi gli schieramenti non vi fu solo il Pervitin nazista, mentre nella prima guerra mondiale si usava solamente l'alcool. 

Mio bisnonno, reduce dalla "grande guerra", decorato perfino con una croce di bronzo e una medaglia d'oro (L'ho avuta per la fortuna non per il coraggio, diceva) quando ero piccolo mi raccontava delle trincee.  Aveva ancora una stretta allo stomaco tutte le volte che vedeva una bottiglia di liquore, perché gli ricordava le botti di grappa che arrivavano sui carri alla prima linea del fronte, e questo significava che a breve ci sarebbe stato l'assalto. La morte per loro aveva il sapore del cordiale. 

Nella seconda guerra invece furono predilette le meta-anfetamine (invenzione giapponese) creando dei veri e propri "mostri" militari in grado di compiere ogni efferatezza. Una pratica tutt'ora in uso, perfino nei cosiddetti eserciti delle nazioni civili, da ultimo i soldati USA "nella guerra di invasione dell'Iraq, dove l'utilizzo di meta-anfetamine per "aiutare"i soldati in battaglia è giustificato come farmaco necessario contro la stanchezza, ma anche contro ogni scrupolo, è dunque pratica comune e diffusa.; Perché ovviamente non è molto facile uccidere uno sconosciuto che non ti ha fatto nulla di male, in nome di ideali o di politiche molto distanti dal campo di battaglia. 

Così con un simpatico-mimetico si risolvono tutti i problemi di coscienza. 

Tornando all'oppio, mi ricordo che lo incontrai in un viaggio che feci in Birmania, lambendo il  cosiddetto Triangolo d'Oro, dove vivono alcune popolazioni che da tempi antichi sono dedite a fumarlo con delle caratteristiche grandi pipe ad acqua dette "shisha". Ne vidi coltivazioni a perdita d'occhio. In quei luoghi e per quella gente non ne è vietato l'uso, perché considerato una tradizione ancestrale. Uomini e donne (queste ultime però non usano la pipa) lo fumano dopo il lavoro nei campi per lenire le condizioni di vita assai dure. 

All'interno della giungla invece, lungo il confine laotiano e thailandese, ci sono le coltivazioni "industriali" gestite da unità paramilitari, dove non è proprio il caso d'avventurarsi. 

Invece in quei modesti villaggi di povera e semplice gente la coltivazione è limitata all'utilizzo degli abitati, generalmente di etnia cinese o birmano-tibetana. 

Queste persone vivono in un mondo al di là del tempo, del nostro tempo, e lontanissime dalle nostre consuetudini e latitudini. È veramente un mondo a parte. Attraversai quei luoghi in motocicletta in una sorta di spedizione, visto che le strade erano impraticabili tranne per i camion e per le motociclette fuoristrada appunto, e non esisteva alcun servizio pubblico. 

Un luogo selvaggio a tratti desolato e in altri lussureggiante; Un forte contrasto di indescrivibile fascino. Mi ricordo che nella nebbia del mattino si vedevano le file di contadini dirette ai loro poderi e dall'altra parte pervenivano i monaci buddisti dal monastero per la questua alimentare giornaliera. 

Erano linee umane diverse, multicolore da un lato, scarlatta dall'altro; Imbevute entrambe di un silenzio irreale, mentre gli uni sparivano nella nebbia, gli altri ne sorgevano. 

E' come la contraddizione di questo fiore con la sua innocente bellezza e il suo estratto, utile e terribile, nel medesimo tempo. 

Vite con e come il Papavero: una conciliazione di opposti in un unico delicato fiore...