giovedì 12 maggio 2022

Repetita iuvant 2

La solitudine è onnipresente, perfino in mezzo agli altri.
La moltitudine ci distrae da noi stessi.
Attraversare la solitudine è però l'unico modo di conoscersi, ammesso che a qualcuno possa interessare farlo.
Generalmente la nostra attenzione è rivolta all'esterno, si posa sulle azioni, ignorando le motivazioni che si trovano all'interno di noi e ci rivelano la persona più interessante che non conosciamo: noi stessi.
E dunque la vita, e le relazioni che la definiscono, sono principalmente un fraintendimento di apparenze plausibili che la mostrano, nascondendola.
Il protagonismo è l'unico reale soggetto di questa tragicommedia dell'assurdo che chiamiamo esistenza.
Si confonde l'apparire con l'essere, credendoli sinonimi, e si perde così la nostra natura autentica, obnubilata da ipocrisie talmente ben fatte che appaiono verità.
L'unico viaggio significativo dell'esistenza è verso l'autenticità, sebbene, a volte, anche le menzogne ci rivelano, ma solo se le cogliamo sul fatto.
È una scalata agli Inferi, perché il mondo umano è costruito sulle bugie e dunque questa strada ci troverà soli e alla fine deserticamente soli.
Una cosa che non piace, ma che ci guarisce.
Siamo tutti malati, solo in stadi diversi della medesima malattia.
Una sorta di miopia tinta di allucinazione.
Noi chi siamo?
L'ombra di un miraggio, non molto di più..

Co