domenica 3 gennaio 2010

Dedicato ad A.


Sei arrivata dunque, figlia dell’Inverno.
Scorgo il tuo passo sicuro tra la neve.
Mi hai preso di sorpresa anche se ti aspettavo da vite intere.
Ho dovuto inciampare in tanti volti che non ti somigliavano per riconoscere il tuo.
Eri allora tu quella luce lontana che avanzava nella notte?
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Ho capito che mi ero perso quando ho trovato un sentiero da percorrere.
Per questo forse, un caldo tepore mi è sceso sino al cuore che non sapevo intirizzito.
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I tuoi occhi di aria pulita si sono fermati in uno sguardo che sa scrivere nell'anima e, in punta di piedi, hai sollevato il mio mondo.
Appoggiandoti con noncuranza hai scardinato il portone di una fortezza che si credeva inespugnabile; Sei entrata in me e conosco ora la bellezza di arrendermi.

Con un sorriso hai ucciso un uomo che voleva finalmente rinascere.

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