Questa società ci insegna ad essere dei vincenti ma solo per gli obiettivi che vuole che raggiungiamo. Considera un valore
essere una persona di potere e di successo, ricca.
Dimentica però di informarci che il vincitore è sempre solo, perché
unico. Omette di dire che l'uomo di potere, famoso e ricco sono condannati all'isolamento, anche se hanno tanta gente intorno, perché
temono quasi sempre che gli altri gli siano vicino per i soldi, i favori e la notorietà.
Questi pseudo valori dunque ci accompagnano verso la solitudine e non alla
felicità, perlomeno non a costruire dei rapporti significativi e reali come invece
promettono.
Il nostro mondo ci incoraggia verso una competitività esasperata.
Quando
la società parla di condivisione, parla di uno slogan, di un sogno ad occhi aperti, mentre i fatti ci mostrano il contrario. E' un'ipocrisia mascherata dai buoni sentimenti verso un egoismo ancora più grande.
Chi ha la disgrazia dell'intelligenza comprende molto presto che i fatti e le persone, visti attraverso di essa, raramente ci rendono
felici.
La felicità ordinaria che ogni uomo desidera è quasi sempre figlia dell'indifferenza, compagna
dell'ignoranza e soprattutto orfana della sensibilità. in particolare per tutto quello che non ci riguarda personalmente.
Chi sia colpito dalla sfortuna di vedere il mondo senza
metterci davanti i propri desideri lo vedrà per quello che è, ma non sarà un bel vedere.
Inevitabilmente sarà sospinto verso la disillusione.
L'unico sollievo allora perverrà forse dall'ironia cui considerare se
stesso e le proprie e altrui azioni come un'interminabile tragi-comica follia.
Sarà comunque solo
una boccata d'aria in questa acre vita che tutti respiriamo.
https://www.youtube.com/watch?v=k9IfHDi-2EA
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