La vita è paradossale, è di fatto una alternanza di opposti
che predominano momentaneamente.
Sebbene l'uomo cerchi il piacere, in tutte le sue forme, il
mondo moderno e la tecnologia gli hanno dato essenzialmente la comodità; E con
essa l'inevitabile routine legata all'esigenza della produzione di beni e
servizi.
Quando viviamo così, nel ciclico ripetersi di giorni quasi
uguali, in realtà siamo confortati dal sottile pensiero che così come ieri è
trascorso, oggi sarà uguale e non moriremo. È certamente puerile pensarlo, ma
non di meno funzioniamo in questo modo.
Accade invece il contrario, perché nel
ripetersi delle nostre azioni, l'attenzione e lo stupore si spengono. Pare
proprio che l'essere umano si palleggi tra il terrore di una vita incerta ma
sentita e il conforto anestetizzante delle pseudo sicurezze che promettendogli
il comfort in realtà gli rubano la libertà cioè la libertà del brivido incerto
che accende la nostra percezione e meraviglia.
Quella scossa fatta di spavento e novità è vissuta come un
disagio, invece è la vita nella sua forma più naturale e ancestrale.
L'uomo
moderno pur avendo un'esistenza statisticamente più lunga è terrorizzato dall'idea
della morte, perché in definitiva vive meno e meno intensamente, in molti
casi non vive affatto.
Come diceva più brevemente Oscar "Non c'è nulla di più
terribile di un destino certo".
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