martedì 11 febbraio 2020

Repetita iuvant


La vita è paradossale, è di fatto una alternanza di opposti che predominano momentaneamente.

Sebbene l'uomo cerchi il piacere, in tutte le sue forme, il mondo moderno e la tecnologia gli hanno dato essenzialmente la comodità; E con essa l'inevitabile routine legata all'esigenza della produzione di beni e servizi.

Quando viviamo così, nel ciclico ripetersi di giorni quasi uguali, in realtà siamo confortati dal sottile pensiero che così come ieri è trascorso, oggi sarà uguale e non moriremo. È certamente puerile pensarlo, ma non di meno funzioniamo in questo modo. 

Accade invece il contrario, perché nel ripetersi delle nostre azioni, l'attenzione e lo stupore si spengono. Pare proprio che l'essere umano si palleggi tra il terrore di una vita incerta ma sentita e il conforto anestetizzante delle pseudo sicurezze che promettendogli il comfort in realtà gli rubano la libertà cioè la libertà del brivido incerto che accende la nostra percezione e meraviglia.
Quella scossa fatta di spavento e novità è vissuta come un disagio, invece è la vita nella sua forma più naturale e ancestrale. 
L'uomo moderno pur avendo un'esistenza statisticamente più lunga è terrorizzato dall'idea della morte, perché in definitiva vive meno e meno intensamente, in molti casi non vive affatto.
Come diceva più brevemente Oscar "Non c'è nulla di più terribile di un destino certo".

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