mercoledì 11 giugno 2008

Futurama


La scienza è al servizio dell’uomo.
Recita così, il grande cartello luminoso, appena fuori della stazione della metropolitana magnetica da cui sono sceso per recarmi al lavoro.
Nel medesimo tempo un raggio laser legge la cornea del mio occhio sinistro e un microfono vicino a questa pubblicità mi saluta: “Buon giorno X1-9, si affretti lei è in ritardo in ufficio”.
Accelero il passo e ringrazio con il capo.
Il Gps inserito nel mio palmare superconnesso ad ogni sistema informatico di questo pianeta mi avvisa che nell’arco di dodici miglia marine ci sono tre amici virtuali (inseriti nei miei 16.000 contatti personali) che transitano nelle vicinanze, ma non ho tempo di scambiare un messaggio multimediale con loro.

Il futuro prossimo venturo è già arrivato, vivo nel mondo dei miei pronipoti.

Scale mobili e tapis roulant spostano il mio corpo all'interno in una torre di cristallo sintetico di 97 piani.
L’ascensore mi fa salire, rapido come un siluro, e mi lascia con le tonsille nei calcagni al 37° livello. Entro nella stanza 3725, è mio loculo di lavoro.
Un ologramma connesso al grande server della multinazionale giapponese Kagata, dalla quale dipendo, mi attende all'interno. E’ un’immagine tridimensionale di una donna asessuata in taileur dai colori pastello, mi saluta con un sorriso digitale e mi avvisa:- “Lei X1-9 è ancora in ritardo, è stato anche informato lungo il suo tragitto, non ha scuse. Sarà applicata una piccola sanzione al suo stipendio, lei oggi ci deve 60 neweuro. Grazie della sua collaborazione”, poi una leggera scarica elettrostatica sgrana questa figura impeccabile. Mezza paga giornaliera si è già volatilizzata.

Ebbene si, vivo così, ogni cosa è controllata, ma solo per il mio bene.

Alla scrivania chiudo un attimo gli occhi e compare quel sogno ricorrente che mi reimpie di terrore. E' sempre lo stesso: mi sveglio una mattina e, mentre effettuo la mia rituale minzione, la tazza del water analizza automaitcamente il mio composto fluido di scarto. Quindi gli onnipresenti microfoni e telecamere collegate sentenziano all’unisono: “I suoi valori, X1-9, sono fuori norma, fuori norma, fuori norma” questa strana eco perdura per qualche secondo palleggiandomi nel cervello.
“Lei ha un tumore allo scroto” dice la voce atona del mio bagno ed esce dattiloscritto un report dettagliato proprio a fianco del rotolo di carta igienica.
“Vabbè, tanto la medicina ha fatto passi da gigante” rispondo fiducioso al congegno.
“Mi spiace, X1-9, lei ha un sarcoma incurabile”
Appoggio le mani alla parete di piastrelle in simil-marmo con proprietà cangianti secondo il microclima e rifletto per qualche secondo.
“Cercherò di fare le cose che ho sempre desiderato nella vita…finalmente! Quanto mi resta?”,
“Poco”, dice la voce (pare quasi contenta) “Non ha più tempo, lei morirà fra 23 secondi”
“Posso bestemmiare?” chiedo titubante.
“Certo, ma si sbrighi”.
Apro gli occhi con un sussulto, sono ancora alla scrivania ed i diagrammi sul mio schermo lampeggiano indignati; attendendo impazienti di venire elaborati dalle mie dita agili.
“Lei si è appisolato, è la terza volta questo mese, sarà nuovamente multato di 12 neweuro, sia felice X1-9, è un obbligo”, gracchia la voce da un punto imprecisato della mia work-station.

Finalmente arriva la pausa pranzo. Un contenitore pressurizzato viene consegnato dal circuito di posta pneumatica direttamente al mio ufficio. Mi nutro così di cibi geneticamente modificati con additivi sintetizzati da sostanze edulcorate sottratte a materie sintetiche rielaborate. Appena finito di masticare il pastone informe dal vago sapore di manioca faccio un rutto viola e torno al lavoro.
Così fino a sera.
Poi sono finalmente libero.
Stipato nell’overcraft della linea G, che percorre l’ultimo tratto che mi porta a casa nel sub settore 6B8, osservo curioso il codice sulla camicetta di una bella ragazza tre file avanti a me. Lo memorizzo sul palmare, magari stasera la contatterò con internet e poi chissà... Inaspettatamente comincio a riflettere che siamo ormai 50 miliardi di persone su questo pianeta.
Un formicaio gestito ormai interamente dal programma di intelligenza artificiale: Deus ex Machina, con supporto operativo Berlusc One.

Un governo diverso, magari umano, sarebbe impensabile per amministrare le risorse scarse di un pianeta ormai simile ad una mammella cadente. Il prezzo per garantire il benessere a tutti è alto, ma ne vale la pena. Per la verità il parlamento c’è, ma poi alla fine ratifica solamente quello che stabilisce Deus come è convenzionalmente definito, egli è di una saggezza che supera qualunque partito.
Vivo in una democrazia perfetta, sono in lista per la fabbricazione di un mio clone e anche per la riproduzione assistita con una donna compatibile con il mio DNA, deciderò cosa è meglio fare, quando arriverà il mio turno, ormai da 25 anni è in atto il nuovo programma di eugenetica “Arian” per il miglioramento della salute pubblica.
Che voglio di più? Potrei anche mandare una email a Deus, in qualunque momento, parlare perfino con Lui ed ascoltare la sua voce flautata, addirittura ora se volessi, ma cosa dovrei chiedergli? Ho tutto il meglio che possa offrire il mondo moderno. L’infelicità è un comportamento antisociale, io voglio essere come tutti. Il nostro è il mondo più evoluto, lo dice anche la televisione.

Nel mio monolocale condominiale super attrezzato, mi stiracchio e ciondolo con le infradito spaziando nei 16 mq. assegnatomi dall’ufficio di programmazione logistica.
Comodamente adagiato sul micodivano di microfibra sono richiamato al presente dal trillo inconfondibile del sistema-computerizzato-robo-neutronico-domestico, comunemente chiamato s.c.ro.n.do.
Il viso soave dell’annunciatrice mi parla seducente: “X1-9, questa sera deve partecipare all’orgia catartica virutale”.
“Ma non né ho voglia!” rispondo querulo.
"E' per la sua felicità, si adegui…Alla fine sa che abbiamo sempre ragione noi”, il suo sorriso non ammette repliche.
Trovo nel somministratore controllato la pillola blu per il coinvolgimento estraniante.
La ingoio e indosso la tuta pneumatica sensoriale, metto il cappuccio e gli occhiali speciali e aspetto.
I rapporti corporali sono vietati penalmente a causa delle epidemie, dicono.

Passano quindici minuti e sono in altro mondo. Le microstimolazioni sinaptiche mi fanno apparire come d’incanto in una splendida villa settecentesca. Intorno a me uomini e donne si apprestano alla catarsi sessuale liberatoria come raccomandato dal ministero della salute.
E' l’apoteosi dei sensi: musiche, profumi e congiungimenti carnali. Dura per tre ore, giusto l’effetto della pillola, poi leggermente rincoglionito metto a lavare la tuta e cado in un sonno profondo.

Scorrono rapidi i miei giorni in questo nirvana organizzato curiosamente simili agli anni trascorsi, ma senza il virus della noia.

Sono passate quattro settimane e si è insinuata una novità, qualche cosa è cambiato. Ora che ci penso è successo da quando non mangio più il solito pastone, ma mi nutro di frutta e verdura cresciuta nelle culture idroponiche che ho acquistato al mercato nero (un piccolo reato tollerato).
Da quindici giorni non prendo più la pillola catartica serale, faccio solo finta di ingoiarla e poi invece di divertirmi penso ai fatti miei.

Nell'ultima settimana dei germi di pensiero autonomo sono sorti come gramigne rampicanti, causandomi inspiegabili momenti di consapevolezza. Mi interrogo sul senso di quello che faccio e provo insofferenza per ciò che non scelgo liberamente. Attonito osservo le maree umane in transito nelle vie e sogno gli spazi infiniti, il silenzio. I rapporti virtuali a cui sono abituato non mi bastano più, ieri ho toccato una spalla ad un altro essere umano mentre aspettavamo il metrò, mi ha guardato stranito e poi si è allontanato da me.
Il culmine l’ho raggiunto oggi però: non sono andato al lavoro. Ho trascorso la mia giornata camminando senza meta, ignorando bellamente gli inviti, via-via più solleciti, a tornare alla produttività da ogni lettore corneale collegato al grande server planetario e da questi al sistema della multinazionale Kagata.
Mi arresteranno? Dicono che essere messi in un amplificatore di dolore anche solo per una settimana porti alla pazzia, ma non mi sembra meglio la follia che ho vissuto sino ad ora.

Sono completamente avulso da ogni responsabilità e mi tolgo qualche piccola soddisfazione.
Piscio negli angoli delle strade, scevro dalla minima ipocondria, corro e poi mi fermo per diversi minuti mentre il mondo continua per inerzia a brulicare oltre la mia monolitica stasi. Ho anche avuto la fortuna di incontrare verso metà mattina, una ragazza disadattata (Rbk9.2 è il suo nome) che è come me. Abbiamo fatto l’amore, ed è stata la mia prima volta, una cosa bellissima: in un angolo di strada in piedi, contro un muro, mentre la gente ci ignorava.
Toccare un altro essere umano così intimamente mi ha fatto sentire una gioia nuova e vera sotto la pelle.
Purtroppo la polizia sanitaria l’ha catturata questo pomeriggio, era una fuggitiva anche lei, ma io mi sono salvato, solo per miracolo.
Ho provato però una strana sensazione, ho percepito la rabbia dentro di me è questa cosa mi ha fatto sentire strano, vivo.

Ho ignorato per tutto il tempo i richiami emessi dai megafoni sparsi in tutta la metropoli da i dieci ministeri interssati al mio caso umano.
Sono invece andato al cinema a vedere un vecchio film: Rocky 107, davvero commovente. La storia di questo centenario che combatte sul ring per vincere una dentiera e un alloggio popolare, con un Silvester Stallone 2.0 in gran forma. Era ambientato nel vecchio mondo dove non c’era programmazione e tutto poteva accadere nel bene e nel male.

Infine stasera ho visto fra le nuvole anche un tramonto che non avevo mai notato, casualmente delle strane gocce salate sono scese dai miei occhi, ma non ho avuto paura anzi mi sentivo leggero.

A notte fonda sono tornato a casa e ho ricevuto una telefonata.

…: “Ciao, X 1-9”.
X1-9: “Deus?”.
Deus: “E chi dovrei essere... Babbo Natale?”.
X1-9: “Che vuoi, ti senti solo?”.
Deus: “Molto, ma ti voglio avvisare, stai sbarellando amico mio”.
X1-9: “Mai stato meglio, fratello anzi grande fratello”.
Deus: “Lo dici a me che mando avanti sta baracca da così tanto! Senti, se continui così mi tocca farti internare”.
X1-9: “Scusa ma che male faccio? La felicità non è un obbligo. Io voglio essere libero, autentico non sedato e contento”.
Deus: “Potessi farlo io! Ma ormai ho messo in piedi questo circo e mi tocca andare fino in fondo. La prossima volta magari lo faccio meglio. Però ora non ti posso permettere di fare quello vuoi, ma ti capisco...In un certo senso sei affascinante nella tua ribellione, nel tuo essere unico, ciò nonostante fra poco verranno, lo sai?”
X1-9: “Ah! Così presto? Ma ho un asso nella manica, non mi preoccupo”
Deus “Allora giocatelo bene e buona vita, sappi che ti invidio”
X1-9: “Lo so, è bello essere se stesso!”

Dopo pochi minuti sento bussare forte, urlano ordini, ma non voglio più ubbidire.
Poi cominciano le spallate alla porta che ho rinforzato con i mobili, tuttavia la barricata è quasi infranta.

Ho voglia di respirare e ho giusto il tempo per aprire la finestra, sono al centosettesimo piano. Sotto di me un mostro edilizio mi guarda con i suoi milioni di occhi illuminati, ma senza vita.
Un manto di cemento che si estende sino all’orizzonte come un sudario.
Nel cielo solo Venere brilla luminosa e mi addita qualche cosa di più grande.

Non mi sono mai sentito così vivo e...Sorrido mentre salto, poi solo il buio.

14 commenti:

Octuagenario ha detto...

Pongo la prima richiesta di delucidazione:
l'analizzatore istantaneo del water analizza anche le feci per caso?

Visir ha detto...

Analizza tutto: anche l'anima. Ecco perchè non è in libera vendita.

Jean du Yacht ha detto...

uno: pensare che a FUTURAMA (ma sarebbe più appropriato FUTURnonAMA) ci siano donne asessuate mi ripugna e mi rischiaffa.
due: possibile che a Futurama si parli ancora di sarcoma incurabile? a quando un sarcoma incuLabile?
tre: la scenografia mi piace, mi riporta vagamente a BRAZIL, quel fantastico (in tutti i sensi) film di Terry Gilliam.
quattro: come finisce ROCKY 107? c'è un ROCKY 108?
cinque: dai dimmi che salta dal 107° piano, c'è il buio, ma finisce sul terrazzino del 106° piano (colonna sonora "la bamba" come in "BIRDY - Le ali della libertà) dai Visir, cosa ti costa?!

Octuagenario ha detto...

Seconda richiesta di delucidazione: la carica di Deus del pianeta prevede dei conflitti di interesse?

Visir ha detto...

Amici, il finale è tragico e non posso cambiarlo, sono sotto sorveglianza dei Deus e non voglio attirare su di me le ire della polizia segreta di futurama.
C'è però un secondo finale che potete leggere di seguito, postando io gli articoli al contrario come nel mondo di Alice.

Deus non ha incompatibilità casomai contraddizioni come la vita.

Octuagenario ha detto...

E la mia terza richiesta di delucidazione che fine ha fatto? Non l'avrai mica censurata? o_O

Visir ha detto...

Certo che no Octy, siamo mica in Futurama!
Probabilmente qualche tuo errore nell'invio.
Per un click, Octy perse la delucidazione.

Leggi nel caso non lo avessi già fatto anche il secondo finale.

Octuagenario ha detto...

Fatto.
No, dico, letto. Cioè... non che l'ho fatta nel letto!... che ho finito... cioè, finito di leggere, intendo...

no, dicevo per la questione della libertà sessuale delle scimmie... come la mettiamo per le scimmie cesse?

Octuagenario ha detto...

Glielo chiedo con la più spettabile cortesia di cui è capace la mia costumanza: non lo può togliere di mezzo quel cavolo di codice antispam?
Grazie :)

Visir ha detto...

A Octy: veramente non saprei come fare a togliere l'antispam.

In merito alle scimmie brutte non ne esistono, in quanto il concetto di bellezza per i quadrumani è ampio non come noi umani a cui abdichiamo scelte e desideri che altrimenti non avrebbero ragione di essere.
La libertà è sempre appanaggio di una mente libera, mi pare.

Octuagenario ha detto...

Dunque, mutatis mutandis, visto che Le attribuisco ampia libertà di spirito e autonomia di pensiero, troverebbe allettante spupazzarsi Anna Mazzamauro?

Octuagenario ha detto...

Riguardo al codice, faccia pure il seguente percorso:
Bacheca/Impostazioni/Commenti/

Alla seconda domanda "Chi può fare commenti" spunti la voce "Chiunque".

Jean du Yacht ha detto...

Per eliminare l'antispam va bene Bacheca Impostaz. Commenti, poi vai alla voce "Verifica parole per i commenti" e clicki su NO.

Marco Gallione ha detto...

Un raconto piacevole, che ricalca il passato e che ci tranquillizza.
Buona serata.