martedì 18 maggio 2010

Amici e Sacrifici


Era disperatamente innamorato, quasi alla follia.
Vederla, anche per un attimo in ufficio dove lavoravano assieme, gli faceva tornare il cuore in gola come da ragazzini.
Inaspettatamente una sera gli aveva chiesto di accompagnarla e poi, saliti in casa, avevano fatto l’amore.
Da allora viveva per un suo cenno.
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Fredda e scostante, a volte bambina, spesso si sfogava con lui per la relazione saltuaria con il loro “capo”, dal quale era continuamente sedotta ed abbandonata.
Lui soffriva e l'agognava nello stesso istante, avrebbe anche avvelenato l'altro se solo lei glielo avesse chiesto.
Lo teneva su una corda tesa e ogni tanto (ma molto raramente) gli donava il Paradiso.
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Mi raccontò questo, il mio amico, guardandosi le mani bianche e stringendole così forte da far impallidire ancora di più le nocche.
Fissava così un punto indefinito della stanza, mentre parlava con un tono imbarazzato di questo suo amore disperato.
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“Ti aiuterò”, gli dissi e lo congedai pensoso.
La cercai e dopo un paio di giorni la vidi in quel locale, che sapevo frequentava di solito con le amiche.
Chiacchiere amene, molti drink insieme, poi le sussurai una proposta indecente nell'orecchio. Lei rise e accettò con un sorriso malizioso.
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Giunti a casa ancora fumo, alcol e anche altro...Poi arrivò Tano, il mio conoscente superdotato.
La possedemmo entrambi, anche insieme, con inaudita passione e libidine. Togliendoci ogni voglia, senza pietà.
Alla fine, esausti ci salutammo ed era quasi l'alba, ma con la certezza che non ci saremmo più rivisti.
Quello che volevamo lo avevamo avuto ampiamente.
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Dopo, nel silenzio della stanza ancora satura dell’odore dell’orgia sorrisi e visionai il filmato amatoriale che avevo fatto di nascosto.
Ne mandai una copia con una e-mail al mio amico innamorato e una invece, per mio piacere, la pubblicai su you-tube.
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Prima di addormentarmi profondamente pensai: “A volte il male si vince con un male più grande però, quella...Che gran bella troia!”.
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