E’ curioso come l’intelletto che tutti abbiamo, non sia donato a tutti nella stessa misura; In definitiva chi ne ha poco è una rovina per la natura e per i suoi simili; Chi ne ha molto è un danno soprattutto a se stesso.
Nella prima categoria troviamo quelli abbagliati dalle presunzioni, nella seconda quelli accecati dalla constatazione di una realtà inconoscibile alla ragione.
Entrambi edificano su versanti opposti la piramidale ignoranza dell'uomo e poi si contendono il merito del progetto.
Come può perire qualcosa che ha diritto d'essere?
Da cosa nasce quell'incessante divenire e generare, quell'espressione di spasmo sul volto della Natura, quel funereo, interminabile lamento in tutti i regni dell'esistenza?
Il grande Faraone, seduto sul suo scranno, stabilisce il castigo.
Egli ha nome Tempo.
Nella prima categoria troviamo quelli abbagliati dalle presunzioni, nella seconda quelli accecati dalla constatazione di una realtà inconoscibile alla ragione.
Entrambi edificano su versanti opposti la piramidale ignoranza dell'uomo e poi si contendono il merito del progetto.
Come può perire qualcosa che ha diritto d'essere?
Da cosa nasce quell'incessante divenire e generare, quell'espressione di spasmo sul volto della Natura, quel funereo, interminabile lamento in tutti i regni dell'esistenza?
Il grande Faraone, seduto sul suo scranno, stabilisce il castigo.
Egli ha nome Tempo.
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