Zenit, con passo sicuro ma leggermente sinusoide entrò: Buongiorno,
dottore.
Ah! Signor Z è molto che non ci vediamo.
Dunque, dunque, disse il medico ticchettando sui tasti del computer. Pareva Liberace al pianoforte mancava solo il candelabro sulla scrivania.
Ecco, sono due anni dall’impianto della sua protesi, nel calcagno? Adamantio? Giusto?
Corretto, rispose Z; E una volta sedutosi cominciò ad
accarezzarsi con nostalgia il grande piede destro.
Qual è il problema?
Il mio testicolo, è ingrossato. Vorrei mi vitasse.
L’ha già fatto vedere a qualcuno?
Agli amici, a tutti gli amici, lo mostro durante le
conversazioni. Condivido ogni angoscia conn loro; Ai più stretti li invito anche ad
odorare la parte, ma generalmente ne ricevo un cortese diniego. Chissà poi perché?
Certo è strano, ma non dimeno è interessante, commentò
meditabondo il clinico, bussando con i polpastrelli la propria calvizie incipiente.
Si spogli.
….
Ah! esclamò il dottore con un leggero sovracuto. Poi si diresse verso la porta.
Meglio chiudere…a chiave. Parlò a bassa voce con un sorrisino
un po’ così.
Umpf! sbuffò Z di rimando, mentre con le braghe alle caviglie proiettava
un’ombra anomala nello studio medico.
Spengo anche la luce,
e così dicendo l'uomo in camice lo fissò e aggiunse un’espressione incredula alla voce rotta da una
strana intonazione.
Bah! Esclamò ancora il nostro eroe annoiato.
Poi, il discepolo di Ippocrate si prostrò come un penitente per
visitarlo. Una visita forse fin troppo ravvicinata.
I testicoli sono a posto, disse roteandoli come biglie
antistress, quelle cinesi di metallo. Ma
il resto è fuori norma…
Emmmm! Disse Z aduso allo stupore che suscitava con la sua
grande personalità.
Ratto il “dutur della mutua” azionò il
telecomando. Dallo stereo ne uscì una canzoncina, tipo quella degli ascensori; Burt Bacharach: The look of Love, forse.Poi si tolse il camice con un solo movimento, grazie alla chiusura in velcro, e lo lanciò via, mostrando un completino aderente in puro lattex nero punteggiato da borchie random, probabilmente non in dotazione all’ASL.
Non poteva però immaginare, il grandissimo figlio di Ippocrate che Z aveva anche un altro dono, una rapidità sovrumana, merito della sua elasticità articolare gattopardesca.
In due secondi fu fuori, e in meno di tre in strada.
Il mondo era ancora lì, intonso, come il suo didietro.
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