Avevo percorso velocissimo questa
strada in mezzo al deserto, sotto il sole e poi dentro la pioggia.
C’erano tante candele lungo quel
viale che vidi e così trovai il mio posto.
Un albergo con tante stanze.
Una era per sognare, un’altra per
dimenticare. Una per far festa, una per amare.
Davvero un pel posto. Nella mia
stanza c’era lo specchio sul soffitto e lo champagne ghiacciato nel secchio.
Magnifico, pensai.
Sentii le campane che suonavano, mi
voltai e vidi me stesso.
“Cosa ci fai qui?”
Disse: “Non l’hai ancora capito?”
Uscii di corsa e trovai tante
persone.
Alcune sconosciute, altre vecchi amici. Ballavano, bevevano, parlavano.
La musica era bellissima.
Alcune sconosciute, altre vecchi amici. Ballavano, bevevano, parlavano.
La musica era bellissima.
Chiesi: “Capitano, chi sono?”
Sorridendo mi rispose: “Sono tutti
prigionieri. Qui però c’è tutto quello che puoi desiderare”
“Ma non ho nulla con cui pagare”
“Non importa, pagherai quando
vorrai. Ricorda solo che da qui non te ne potrai andare mai più.
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