giovedì 21 luglio 2016

La corsa è finita

Avevo percorso velocissimo questa strada in mezzo al deserto, sotto il sole e poi dentro la pioggia.

C’erano tante candele lungo quel viale che vidi e così trovai il mio posto.
Un albergo con tante stanze.
Una era per sognare, un’altra per dimenticare. Una per far festa, una per amare.
Davvero un pel posto. Nella mia stanza c’era lo specchio sul soffitto e lo champagne ghiacciato nel secchio.
Magnifico, pensai.
Sentii le campane che suonavano, mi voltai e vidi me stesso.
“Cosa ci fai qui?”
Disse: “Non l’hai ancora capito?”

Uscii di corsa e trovai tante persone. 
Alcune sconosciute, altre vecchi amici. Ballavano, bevevano, parlavano. 
La  musica era bellissima.
Chiesi: “Capitano, chi sono?”
Sorridendo mi rispose: “Sono tutti prigionieri. Qui però c’è tutto quello che puoi desiderare”
“Ma non ho nulla con cui pagare”

“Non importa, pagherai quando vorrai. Ricorda solo che da qui non te ne potrai andare mai più.

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