martedì 13 settembre 2016

Il grande semplice


Dopo aver girato mezzo mondo, attraversato ogni genere di esperienza, errore  e sofferenza  non ho mai smesso di  cercare una risposta alla mia esistenza.  La mia domanda è sempre stata: Cosa devo capire?

Ebbene l’unica norma, nozione, conoscenza e saggezza che è alla base di ogni sofferenza e di ogni felicità è racchiusa nella nostra attitudine ad amare.  Dobbiamo solo capire questo. 
Una lettura unica e chiara, semplice, ma non facile. Senza emozioni la vita non è degna di essere vissuta e il sentimento più totalizzante è uno solo.

Tutto il grande mondo sembra una scuola dove è continuamente ripetuta la medesima lezione.

Non parlo solo dell’amore sentimentale che lega un uomo a una donna e viceversa  che spesso è il più banale e frainteso, poiché ognuno lo colora con le più fantasiose aspettative. Parlo dell’amore generalizzato per ogni cosa che compone  la realtà, e per quanto è possibile alla nostra limitata struttura umana, verso il maggior numero di esseri biologici ma addirittura anche verso la materia.

L’amore non come espressione di volontà, di sentimentalismo, di precetto religioso o di morale, ma come naturale conseguenza alla percezione di non separazione, di collegamento  o più esattamente come comprensione totale che tutto è manifestazione della medesima cosa in tutte le forme possibili.
Solo in una tale comunione è possibile trascendere la solitudine che a volte percepiamo fortissima e in altre in maniera indistinta, anche quando siamo circondanti dagli altri e che ci indica se ci siamo allontanati da questo abbraccio. Ho letto una volta: "L'abbraccio non è fatto per allargare le braccia intorno ad un'altra persona, ma per avvicinare due cuori."

Allora: Se vuoi essere felice, ama. Se soffri, ama di più. 
Soprattutto: Amare nonostante tutto, direi.

Tanto è bello, e tanto è difficile.

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