mercoledì 18 gennaio 2017

Underground












Il mio più grande interesse è capire come sono fatto e come sono fatti gli altri. Sono attratto da una visione oggettiva dell'esistenza.

Una domanda che purtroppo mi vede quasi sempre solo in questa riflessione continua.
A volte penso di essere caduto per sbaglio su questo pianeta di bipedi folli, in altre invece ne sono proprio sicuro.
A parte queste considerazioni personali, trovo divertentissimo vedere come gli altri si raccontino un sacco di palle a proposito di se stessi, proprio perché non si osservano con la dovuta attenzione e disincanto.
Come funzioniamo dunque?

E' molto semplice capirlo, basta scendere in metropolitana e guardare la piantina della sua rete. La mappa della metropolitana milanese è esemplificativa di quanto sto dicendo; Essa usa lo stesso schema della mappa della metropolitana di Londra (inventata da Beck nel 1932). E' disegnata in maniera chiara, ma non reale.
La distanza tra una stazione e la successiva è sempre uguale, lo avete mai notato?
I cambi di direzione sono solo di due tipi 45° e 90° quando in realtà sono di angoli sempre diversi. Il mondo circostante cioè le piazze, i parchi e i monumenti non esistono.
Questo è un modello funzionale e comprensibile, in quelli precedenti realistici la gente si perdeva continuamente .
Una rappresentazione reale è in definitiva confusionaria e inintelligibile per le persone.
Questo cosa dice?

Che l'essere umano per comprendere la realtà deve non solo semplificarla, ma mistificarla.
Deve creare una rappresentazione falsa, ma funzionale del mondo per viverci.
Estendendo questa intuizione si capirà facilmente come la menzogna sia un dato caratteristico della nostra specie. Non è un giudizio morale, non mi interessa, ma una semplice presa d'atto.
Siamo fatti così per sopravvivere. Mentiamo dunque a noi stessi e agli altri per comprendere quello che ci serve dei fatti e delle persone e realizzare i nostri desideri che sono l'unica cosa di cui ci importa; Tramite essi godere la soddisfazione o più realisticamente: il piacere.
Utilizziamo così svariate strategie, a volte molto sofisticate, ma in definitiva sono artifici, funzionali a qualche cosa che vogliamo.
Perciò quando si parla di sincerità scoppio veramente a ridere.

C'è da considerare inoltre che si mente (sempre) quando si desidera ottenere qualcosa, ma poi, e qui viene il bello, una volta ottenutolo ci si stufa di averlo, e non sapendo più cosa farsene si sposta l'interesse su un nuovo oggetto, situazione, persona.
In una continua corsa senza mai un vero traguardo.
La chiamo poeticamente  "La corsa immobile".

Di fatto è una trappola la cui esca è la felicità, la soddisfazione, la gratificazione, il benessere. Un'esca che nasconde, invece l'amo appuntito della frustrazione, della delusione e dell'insoddisfazione.
Test di psicologia infantile dimostrano che già a tre/quattro anni i bambini interpretano la realtà cercando di dargli un senso, uno scopo.
Questo non è, in linea di principio, sbagliato ma la vera domanda è: che tipo di senso gli danno?
Non certo un senso oggettivo ma personale.
Al quesito: "Perché le rocce sono appuntite?" Alle cavie sono  suggerite due risposte.
“Sono appuntite grazie all'erosione del vento, oppure: perché così gli animali possono grattarsi?”
Tutti i piccoli rispondono: “Perché gli animali possono grattarsi.”

Ciò dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, come è fatta la macchina umana.
Sembrerebbe proprio che nell'uomo sia impiantato una sorta di meccanismo di distorsione della realtà, probabilmente a causa dell'ego. Pare allora che un simile essere biologico sia affetto da una tara così invalidante che non vi sia per lui possibilità di nessuna comprensione oggettiva del mondo, tanto meno dei suoi simili.

Questo è il grande inganno che costruiamo con la menzogna con cui interpretiamo la vita, e come potrebbe essere diverso?  Come potremmo vedere la verità se usiamo gli occhi di una bugia plausibile?

Tutto di solito va avanti così nell'esistenza, finché a un certo punto si schiatta...ovviamente.  
Non fa ridere?

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