martedì 1 agosto 2017

Racconto romantico Vol. 2


Il colonnello Kurtz, ultimo sopravvissuto alla sporca guerra, era finalmente giunto al villaggio Vietnamita Ndo-We, alle estreme propaggini del fiume Mekong, la dove osano le Pantegane. 



Con i suoi anfibi infradito e la mimetica Prada, osservava il silenzio e contemplava l'infinito ascoltandone il suono.
Si udirono appena i passi scalzi di una piccola Vietcong che si avvicinava tra le capanne, Lei, lo colse un po' di sorpresa, proprio mentre emetteva una flatulenza istintiva di magnitudo 7.0.
Alta poco più di un metro e un barattolo (ma di involtini primavera) era di forma acerbamente procace et sinuosa.
La bimba (Barely legal) disse. "Polca Paletta che tuono! Sta pel piovele celtamente. Glande Colionello può indicarmi la via pel Hanoi? Mi aspetta fidanzatino?"
Nel vecchio soldato si fece largo un tenero sorriso tra le cicatrici del volto: "Certo, piccina ti accompagnerò per un poco, aprirò la strada al fidanzatin".
Insieme si inoltrarono nella giungla.
Il gigantesco uomo d'armi con la piccola comunista dagli occhi a mandorla e dai capelli color notte asiatica.

Un immagine di riappacificazione li avvolse, ma dopo poco la foresta si animò.

Si udirono acuti squittii in lingua Bonsai "Hai-no, hai-no, io pelò detto Hanoi. Lei ha equivocato Colionello, che mal... alle spalle, poi"
Di rimando, invece di un’educata risposta la sovrastarono i grugniti da Gorilla del Colonnello che riempirono impietosi la giungla, e non solo, poi un ultimo ruggito... E fu silenzio, ma giusto per il tempo refrattario.
“La guella e guella” sentenziò soddisfatta la piccina, accendendosi insieme a lui una Lucky Strike senza filtro.

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