giovedì 8 ottobre 2020

Breve racconto del silenzio

Due parole sull'amore. Se mai a qualcuno ancora interessa.
E' intensa la natura di questo sentimento totalizzante che crea e distrugge.
E' cieco eppure sa vedere lontano.
Ci fa vivere come se fossimo eterni, nonostante spesso sia un'eternità assai breve.
Di fatto se non fossimo attratti oltre noi stessi, amando, non sarebbe ragionevole aspettarsi che incertezza, perché incontrare l'altro è sempre rischioso, ed è impossibile determinarne l'esito. L'amore è anche frainteso, si scambia per desiderio e per mille altre cose che non sono quello.
La sua profondità è proporzionale alla nostra. Amori profondi dunque appartengono a persone profonde, ma è raro che si ami così con questa grandezza, e con la vastità che permette di accoglierlo.
Per me è la chiave che apre la serratura della mia cella di egoismo.
La prigione dell'Io in cui credo un po' tutti ci rinchiudiamo per essere, infatti Lui ci libera da noi stessi. E per attimi eterni siamo veramente liberi, sebbene condizionati all'oggetto del nostro amore.
Quando però sedotti dalla sua bellezza, lo vogliamo portare dentro il nostro personale penitenziario, fatto di desideri, aspettative e infinite illusioni che allestiamo come la scenografia di uno spettacolo per coprire la miseria del mondo, quel mondo meschino che abbiamo creato come duri investitori quali siamo che non fanno mai nulla per niente, Lui fugge via.
Non può vivere schiavo, morirebbe.
La verità? "Quando lui esiste noi non siamo".
Dobbiamo scegliere tra essere noi o amare l'altro; Entrambe le condizioni non possono convivere, questa è allegerita dai sofismi la meravigliosa e terribile legge della vita.
Almeno la vita di noi folli esseri che per cause sconosciute abbiamo, per qualche attimo in questo divenire oscuro, avuto e spesso sprecato il fottuto onore di vivere.

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