mercoledì 31 agosto 2011

Sights of life

Quando si avvera un desiderio lascia dietro di se sempre un sentore di malinconia.
Forse perchè sorge la constatazione che alla fine siamo sempre noi stessi, inseparabili compagni di una brama inesauribile che ci spinge, appena realizzato, verso un altro sogno. E' il prezzo che paghiamo alla nostra insoddisfazione.
L'esistenza si riassume in fotografie a colori e in bianco e nero conservate nella memoria che non sono altro che l'emblematica metafora del divenire.

La vita? Un fiume di cui ci è dato conoscere solo una sponda, l'altro margine è invece avvolto nelle tenebre di una foresta dai contorni incerti. La strada lungo questa via resta ancora da essere percorsa. Ne possiamo vedere solo una porzione. ll particolare diviene così per il viandante orizzonte finito.

La nostra soggettività ci concede giusto un fotogramma del reale imprigionandoci nel limite di un’istantanea.

Che dire della luce? E’ un epigrafico riferimento al Divino che illumina, ma non interferisce nel moto apparente delle cose di questo mondo; Egli getta il suo bagliore sull’esistenza, lasciando a noi poveri cechi l'incombenza di vedere, se mai un giorno avremo il coraggio di aprire gli occhi.

In una visione più ampia, però tutto è profonda armonia.

L'amore non è forse la musica del cuore? La bellezza non è il canto degli occhi? La verità non è forse l'assonanza dell'anima con il Tutto?

La saggezza infine? Null'altro che l'accordo perfetto fra conoscenza e poesia nel concerto della vita, mentre esegue il suo misterioso spartito.

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2 commenti:

ross ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ross ha detto...
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