giovedì 21 giugno 2012

Scommetiamo che...

Notte, era da poco passata l'ora delle streghe, Nadir stava gustando la frescura artificiale del condizionatore con una buona birra ghiacciata  in casa di Zenit. Entrambi comodamente distesi in sala sul divano bianco, bianco come la tunica di una vestale.

Conversavano, come loro solito di arditi sistemi, ma di nessuna utilità pratica. Poi caddero, come per caso, su uno strano discorso.

Zenit- "Sono anni che non ho più voglia di fare nulla! Proprio nulla, passo le mie giornate nell’apatia totale. Com'è mai possibile?"

Nadir- "Secondo me sei vittima di sortilegio anzi di una scommessa, una scommessa fra Dio e il Diavolo".

Zenit- “Cioè?"

Nadir- "La tua anima è stata, come quella di tutti contesa alla sua produzione fra il Sommo Creatore e il Principe delle Tenebre, una sorta di ripartizione che dura da sempre. A differenza della normalità degli spiriti che sono usualmente usati come “puglia” e puntati durante le Loro partite di poker, nei loro incontri eterni, la tua è stata invece scommessa singolarmente su un esperimento (cosa non nuova fra i due simpatici esseri superiori). A volte Loro piace pesare il vero valore delle giocate che scommettono.
Probabilmente in una serata afosa come questa, i due grandi opposti dell'universo mentre si giocavano a carte l’esito di qualche guerra e le relative centinaia di migliaia di anime connesse a questo evento hanno deciso di fare una prova: hanno scommesso sulla riuscita di una vita. La riuscita della tua vita.
Il Diavolo ha lasciato a Dio la possibilità di effondere in te ogni qualità riservandosi, però, di mettere nel tuo spirito un solo difetto.
Molte qualità contro un difetto? Parrebbe una scommessa iniqua, ma come sai il Diavolo è astuto e pericoloso specie quando promette molto per rubarti tutto. Egli è sinuoso, ti avvolge come certi serpenti che sembrano che ti abbracciano e invece ti soffocano.
Dio (da quel gran Signore che è, anche se a volte passa per ingenuo) ha profuso in te ogni genere virtù: intelligenza, intuizione, bellezza.
Il Diavolo ha messo invece sull'altro piatto della bilancia una sola mancanza”

Zenit- "Cosa? Quale mancanza?".

Nadir- "Quale?" Quello che invalida la migliore mente, il corpo più dotato, il cuore più poetico: la Pigrizia. Tu amico mio puoi tutto, ma non vuoi fare nulla. E' come dare una lanterna a un cieco”.

Zenit- (dopo un lunghissimo minuto)- Magari hai detto queste cose proprio perché sei ispirato da Lui e così vuole ribaltare il risultato di una giocata ormai quasi persa.
Non siamo tutti, Diavolo compreso, strumenti nelle Sue mani?

Nadir- “Certo”, zittendosi nel vedere il poderoso fulmine apparso in lontananza e aggiunse:- “Ora però vado a casa, mi sa che piove tra un po’”

Zenit- “Non credo tu ti offenda se non mi alzo per accompagnarti alla porta”

Nadir- “Figurati, ma non senti anche tu odore di zolfo?”

La domanda rotolò sul pavimento, ovviamente senza essere raccolta.


Nessun commento: