giovedì 5 ottobre 2017

Specchio, servo delle mie brame. Chi è il più idiota del reame?




Alcuni inseguono la felicità, altri la raggiungono donandola.

Dobbiamo capire solo questo.
E' sempre la stessa lezione ma ripetuta in milioni di modi diversi.
Inoltre non esiste nessuna contabilità spirituale, nessuna retribuzione soprannaturale al male o al bene, perché entrambi esistono solo se riferiti a un soggetto.
Non Dio, non anima, dunque, almeno non come sono generalmente intesi. 
Solo noi stessi da riversare nella vita quotidiana.
Comprendere la propria natura autentica e realizzarla, non c'è altro da fare in questo mondo.

La nostra mente da un senso di continuità all'esistenza, ma secondo me non è così, Noi moriamo e nasciamo ogni momento, e in quel non luogo e non tempo, viviamo nel presente chiamandolo: attimo.

Si dice che la verità sia nel silenzio, ma credo che molti non capiscono il senso profondo di questa frase.

Conoscere se stessi non è un rompicapo dove qualcun'altro  deve fornirti la soluzione. 
Sei tu la soluzione, perché tu sei il problema; Tuttavia, secondo la mia modesta opinione, non siamo un problema ma un'avventura. 
Per conoscersi bisogna allora solo fare silenzio, silenzio in se stessi. 
Non significa solo non parlare, non significa solamente essere rilassati o guardarsi intorno senza esprimere preferenze e giudizi cioè astenersi dal confrontarsi con il mondo.

Significa proprio fare silenzio, un mutismo completo in se stessi. Quello che sorge sei Tu.

E' semplice ma non è facile.

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