giovedì 17 agosto 2023

Il Giardino dei Finti Cretini



Nella società in cui viviamo il comandamento cui disobbediamo con molta fatica è: "Spendo quindi sono".

Perché esistiamo in quanto consumatori, prima ancora di essere dei docili contribuenti.
Le persone che non possono spendere per comprare sono delle non-persone, di cui il mondo può fare a meno.
Non contano.
Milioni di loro muoiono, senza che questo desti scalpore né tantomeno susciti un'azione per evitarlo.
Interi popoli sterminati come gli Aborigeni, venti milioni di morti in Australia oppure gli Indios del continente mesoamericano, cinquanta milioni di morti, gli indiani del nord America centodieci milioni di morti, si sono semplicemente "volatilizzati" nell'indifferenza generale.
Questo non è solo una prova della disumanità dell'uomo, ma ci fa intendere che è insito nel pensiero economico, cioè del profitto, grazie allo sfruttamento, un principio sbagliato, quasi malefico.
Esso non può portare alcuna felicità, ma solo oggetti; Perché la felicità o almeno la gioia è un sentimento e non è un oggetto.
Un oggetto non potrà mai amarti.
Questo è il vero dramma umano, l'essere umano caracolla tra due Inferni, da una sofferenza per mancanza materiale ad un'altra sofferenza per mancanza "spirituale" cioè di sentimenti e relazioni che nutrono l'essere umano come il cibo.
Come si dice?
Ci sono momenti in cui una rosa è più importante di un pezzo di pane.
Di questi sentimenti profondi e veri però siamo tutti un po' digiuni in questo mondo civilizzato.
Non che il "buon selvaggio" sia mai esistito, perché anche "loro" nel momento che hanno disponibilità di beni e una certa ricchezza si comportano esattamente come gli altri cioè "noi".
Questo perché "l'avidità mangia l'anima" come diceva un mio amico africano che di mestiere faceva lo stregone. Appena cominci a desiderare, il desidero stesso brucia il tuo spirito e piano, piano non resta più nulla.
Tu non ci sei più ci sono solo i desideri.
Loro vivranno al tuo posto, come una sorta di demone evocato che seduce e vive dentro di te, nutrendosi di te, mentre tu sparisci man mano.
Possiamo certo mitigare questo insulso impulso a spendere e comprare, ma non eliminarlo.
Oramai siamo tutti contagiati da questo morbo, siamo tutti malati solo in stadi diversi dalla medesima malattia.
Siamo immersi in questo mare consumistico ed è impossibile non bagnarci e in qualche modo bisogna sguazzare in questo oceano di oggetti se non si vuole affogare nel nulla e nell'indifferenza.
Questa è la spietata legge dell'uomo.
Non è tanto che il Mondo è brutto e difficile, quanto l'uomo che l'ha fatto tale.
Purtroppo la mia esperienza personale mi ha portato a essere un po' scettico su una reale bontà umana.
L'essere umano comprende bene il piacere e il profitto che gli da piacere.
Il resto fa fatica a intenderlo.
Non lo capisce o fa finta di non capirlo.
Come si dice?
Fa lo scemo per non pagare il Dazio.
L'Uomo ama vivere nel "Giardino dei Finti Cretini", parafrasando il romanzo di Bassani.
Invece una visione lungimirante, direi allargata dell'esistenza è patrimonio di pochissimi.
Cambiare sistema a livello globale non è possibile, perché chi detiene il potere e decide è il medesimo che trae profitto e potere da questo stato di cose.
Perché mai dovrebbe cambiarlo?
E il resto della gente?
Si vende per poco, per un piatto di lenticchie e cede volentieri la propria primogenitura. Non sei più primo e ti metti in fila con il piatto in mano, dietro gli altri.
Non bisogna soffrirne di questo, perché l'alternativa è una vita breve piena di sofferenza fisica, di fame e di freddo.
Non è un bel vivere, nemmeno il nostro, però almeno è comodo.
Almeno fin che dura.
Personalmente ho vissuto in un ambiente selvaggio e primitivo, al seguito di viaggi esotici ed esperienze estreme.
Non lo consiglio, non tanto per il rischio assai concreto di lasciarci la pelle, ma perché destabilizzante per la psiche civilizzata.
Al ritorno nel cosiddetto mondo normale non puoi più essere come prima e nemmeno essere "primitivo".
Comprendi l'assurda corsa di questo Mammut economico, probabilmente destinato all'estinzione, e ti è chiaro altresì che quella forza e soprattutto quella semplicità di un contesto con poche regole se non quelle della sopravvivenza, non puoi averla, perché l'hai perduta molti, molti anni fa.

Quando smetti di essere un bambino, un essere umano semplice per diventare un uomo, quel bambino muore.
Resterà di quel Dio che sei solamente un altro sciroccato del cazzo che calpesta questo pianeta.

E' un senso unico la vita, si può andare solo avanti.
Anche se avanti non c'è niente.

E questo è proprio vero come che in questo momento respiro e sorrido.

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