mercoledì 4 luglio 2012

Anime Bonsai

Pin-Nao il grande maestro Taoista era intento alla cura del suo Bonsai: Pici-Nin.

Nella quiete del giardino potava i piccoli rami e poi con movimenti di libellula nebulizzava gocce d’acqua sorgiva. Tutto era pace, silenzio e profonda armonia.
Una leggera brezza di montagna soffiava da est ed era araldo dell’inverno imminente che, come poesia, suggeriva all’orecchio paesaggi innevati ancora al di là da venire.

L'allievo prediletto (nonché l'unico) Pi-Nin osservava il Maestro.
Poi, forte dell’ignoranza che fa sempre domandare prima di cercare di comprendere, chiese: “A che pro, Perfettissimo, ridurre ciò che è grande? Il Tao non si realizza nell’assecondare la Natura?”
Pin-Nao, taglio una foglia, e poi rispose amabilmente: “Il senso della pratica è nel conformare la realtà alla mente. Mente e Realtà non sono diversi in noi”.
Pi-Nin perplesso incalzò: “Allora perché fare?”.
Pin-Nao, trasse un profondo sospiro e rispose ancora: “Fare giova a chi fa e non è per il frutto del fare. Senza azione non si comprendono le 10.000 virtù della non-azione”.
Passarono diversi minuti nel silenzio.

Pi-Nin interuppe la pace del maestro con un'altra domanda: “Allora perché non praticare la non-azione direttamente?”
Il mastro ruggì: “E mò hai rotto il cazzo!”, e il vaso di terracotta che conteneva Pici-Nin si infranse sulla testa di Pi-Nin con inaudita rapidità e potenza…
L’allievo finalmente comprese.



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