Quando si era accorto che lo
seguiva? Era già molto, però.
A volte lo precedeva, altre volte lo accompagnava.
Quella domanda, molesta era una persecuzione. Con gli
anni gli faceva meno male ma a volte, come le ferite quando cambia il tempo,
tornava a farsi sentire: acutamente.
Qual è il senso? Il vero scopo ? Perché?
C’era da diventare matti.
La studio, la religione, perfino l’esperienza pareva non bastare.
Domandò a Dio. Con tutta la forza e la devozione di cui era
ancora capace. Serrando i denti come in uno spasmo, chissà poi perché.
Il silenzio della stanza
si riempì della solita risposta: ancora silenzio.
Stanco di ogni domanda, sprofondò nella poltrona. Passarono minuti, quanti? Chi poteva saperlo? Forse una vita.
Lo sguardo corse lungo le pareti sfiorando i ricordi appesi.
Rotolò sui mobili e si fermò tintinnando
come una moneta su comodino. Una vecchia rivista: Life.
Ne sporgeva solo il titolo tra gli alti giornali. Un nome evocativo, pensò.
Senza più forza per ragionare scorse le pagine.
Fotografie, articoli, oggetti, volti; In certi casi colti di
sorpresa, in altri in posa. Parole scritte che erano state prima pensieri, opinioni,
esperienze, amori. Comunque belli.
La disperata crudezza delle immagini, di tutte le immagini.
Momenti senza didascalia, senza commento, senza giudizio. Solo un’istantanea, ma
così loquace nel suo mutismo.
Poi lo lesse. Era il motto della rivista.
“To see the
word, things dangerous to come to, to see behind the walls, draw closer, to
find each other and to feel that is purpose of LIFE.”
Lei era sempre stata davanti ai suoi occhi. Doveva solo
accorgersene e darle un senso più ampio. Come aveva fatto ad essere così cieco. Solo ora la riconosceva come propria, come
se l’avesse intuita e scritta lui, ma si quel giorno
pieno di sole di tanto tempo fa, e poi? Se l’era dimenticata.
Ora c’era inciampato contro cercando altro.
“Guardare il mondo, i pericoli che arrivano, vedere oltre i
muri, stare comodi, trovare gli altri e sentire che in questo è il vero senso
della vita”.
Cosa c’è di più vero della semplicità?
Vivere con curiosità osservando la bellezza ma senza essere
ingenui. Essere svegli e riconoscere il male con responsabiltà.
Andare oltre le proprie opinioni,
le convenzioni del mondo e i preconcetti
della mente, fin dove ti porta l’intelligenza e ti sostiene il cuore. Senza paura di passeggiare dove
le mappe non sono state ancora disegnate.
Godersela.
Ritrovarsi negli altri come in te stesso, e così sentire che vivere pienamente tutte queste cose
è già di fatto trovarne il senso.
Rimase un eco
della domanda del passato. Non c’è dunque altro?
E’ bello. E' vero. E' a portata di mano di ognuno.
Non serve altro per vivere un altro giorno.
Poi, finalmente si addormentò.
E’ bello. E' vero. E' a portata di mano di ognuno.
Non serve altro per vivere un altro giorno.
Poi, finalmente si addormentò.
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