mercoledì 8 agosto 2018

Il pranzo è servito II


Paesaggi scorrono davanti agli occhi.
Siamo noi che ci muoviamo o è il mondo che avanza?
E' come in stazione non si sa mai se è il nostro treno che parte o quello accanto.

Ci nutriamo durante questo viaggio di cibo, ma anche di immagini, di sentimenti ed emozioni.

Mangiamo sempre qualche cosa.

Che sia un sorriso di uno sconosciuto che ci passa accanto, uno sguardo rubato a due innamorati o il silenzio della gente che parla.

Mastichiamo ogni cosa, poi deglutiamo la vita che ci scorre dentro ma ci lascia ancora fame.
Si beve per dissetarsi, ma spesso è acqua salata.

C'è però bellezza in questo impulso, in questo appetito che ci spinge a addentare ogni evento.
E’ una fame insaziabile di vita.

Piaceri momentanei come piccoli bignè punteggiano il divenire, ci soddisfano inaspettatamente ma subito ci abbandonano lasciando solo una eco del sapore appena gustato. 
Così è per i bocconi amari.

Talvolta, sorprendentemente anche l'acqua ha odore e l'aria sapore.
In quei frangenti regalati fluttuiamo, siamo vento nelle stagioni che passano e ritornano.
Siamo ospiti dei grande mistero che è servito in piccole porzioni, confondendoci.

Una musica silente accompagna questo pranzo, suonata dal violino senza corde del cuore.
Passa e va come il sole fra i rami arrossati dalle foglie d'autunno, tutto si perde indistinto in un arancio magnifico.

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