giovedì 10 aprile 2008

La felicità è una bufala


Ogni felicità porta insieme la sofferenza. Sono amici che camminano sempre assieme.

Io sono un tipo strano.

Quando sono a cena con una bella dama, penso già alla sofferenza che proverò quando ci diremo addio.

Quando incontro un amico già penso alla noia che mi spazientirà prima di salutarlo.

Quando mangio un buon piatto, penso alla sigaretta che dovrò fumarmi sul balcone.

Compro una cosa e già vedo, in prospettiva, le preoccupazioni che avrò per averne cura.

Non sono mai contento, per fortuna dico io.
Ma sono forse diverso da voi?

Amici cari, come diceva Muzio Scevola: “Io la mano sul fuoco non la metto più per nessuno”.

L'inganno della nostra vita inconsapevole non ci fa scorgere che ogni cosa a questo mondo è sostenuta dal suo opposto.

“E' natura”, diceva il mio amico mollandone una.
Lui sta bene (il mio amico) gli altri si devono turare il naso (gli asfissiati astanti).
Funziona sempre così.
Solo che facciamo fatica a vederlo, siamo miopi anche se inforchiamo gli occhiali di mister Magoo.

Pochi di noi si soffermano sulla constatazione che la felicità ordinaria non si crea, ma si sottrae sempre a qualche d'uno.
Tu ti fai una bella ragazza? E magari il suo ex soffre come un cane.
Tu mangi? e qualche altro magari patisce la fame coltivando la terra.
Tu vai in giro in un bel macchinone, e un povero cristo vive la sua esistenza d'inferno su una piattaforma petrolifera al largo dell'oceano per darti la benzina.
Non vogliamo vedere l'altra faccia della medaglia, il lato oscuro della luna, il retro del foglio per leggere cosa vi è scritto.

Pensiamo solo a noi, noi e poi ancora a noi e così facendo ci danniamo in un continuo sali-e-scendi di soddisfazione-frustrazione, fino a quando tireremo la “gambetta”. Bella roba!
No, amici a me non mi cucca più questo stato di cose.

Io non voglio essere felice, semmai mi interessa essere autentico.
O almeno non aspiro a quel tipo di felicità, voglio una luce senza ombra.
Solo luce.
Si può fare? E soprattutto: come fare?
E lo volete sapere da me?
Penso però che prima si smette di cercare prima si trova.

Ci si vede sulla spiaggia di Formentera...tra le onde, forse, della nostra vita disperata.

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